Piccolo Mondo Onlus da 20 anni al servizio dei più piccoli
Quando nel lontano 1986 si verifico il disastro nucleare di Chernobyl, in Bielorussia, nessuno al momento si rese conto delle immani conseguenze che si sarebbero verificate, anche a distanza di molti anni. Fauna, flora e soprattutto le persone subirono danni atroci da tale fuga radioattiva che raggiunse anche l’Italia. Le vittime più deboli di tale evento catastrofico furono certamente i bambini della Bielorussia. “Guardavo un programma televisivo quando – ricorda la sig.ra Elena Ghirotti – fecero un appello alla disponibilità delle famiglie italiane ad accogliere bambini bielorussi per brevi periodi di vacanza così da consentirgli di respirare e alimentarsi con cibi non contaminati. Io e mio marito Pietro decidemmo di rispondere subito a tale appello e dopo 20 anni quella bambina, oggi moglie e madre anch’essa, torna in Italia ogni anno presso di noi”. Nel 1996 nasceva a Cesena, come ricordato dalla dott.ssa Raffaella Candoli intervenuta alla conviviale del Rotary Club Cesena presieduto da Domenico Scarpellini e tenutasi la scorsa settimana presso il ristorate “Le scuderie” di Cesena, l’associazione “Piccolo Mondo” Onlus allo scopo di cercare di alleviare, nella popolazione infantile bielorussa le conseguenze del disastro nucleare di Chernobyl. L’associazione comincia da subito ad accogliere per due periodi l’anno gruppi di minori da internat ( orfanotrofi ) di Minsk caratterizzandosi per la qualità dei progetti scolastici invernali e per una progettualità complessiva tesa a conservare nei minori accolti il senso di appartenenza alla propria etnia, affiancando famiglie accoglienti e accompagnatori di madrelingua in modo da non ingenerare nei bambini false illusioni o un temporaneo sradicamento. “Questo – ha detto Raffaella Candoli, fondatrice e Presidente dell’associazione Piccolo Mondo Onlus – non significa togliere valore alle potenzialità affettive ed educative delle famiglie associate, che anzi sono preparate da psicologi, e da confronti tra loro, al senso dell’accoglienza “gratuita”, scevra dal senso di possesso. Il ruolo delle figure “genitoriali”, parentali – ha proseguito Raffaella Candoli – viene anzi esaltato e offerto ai minori bielorussi e ai loro accompagnatori come modelli sani cui ispirarsi, figure sulle quali poter contare, alle quali confidare disagi, problematiche legate al loro vissuto. Dunque, l’accoglienza ripetuta dello stesso minore, nella stessa famiglia è un punto di forza della filosofia che ci ispira e ci sostiene, verificata negli anni con risultati positivi. Pertanto la tipologia di accoglienza attuata da Piccolo Mondo non è da considerarsi una “vacanza” di risanamento fine a se stessa, o esclusivamente sul piano fisico, ma soprattutto una full immersion atta a “risanare” anche la psiche di bambini e giovani destinati a crescere in orfanotrofio, senza figure adulte di riferimento”. Quest’anno l’associazione Piccolo Mondo Onlus, da 20 anni al servizio dei più piccoli, ha accolto 30 minori bielorussi.
di Maurizio Cappellini