Messaggio del Presidente

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Glenn E. Estess Sr.
Glenn E. Estess, Sr.
President, Rotary International, 2004-05


Celebriamo il Rotary

Cari Amici Rotariani:

Cento anni di affiatamento e di impegno al servizio del prossimo sono senz’altro motivo di celebrazione, per cui durante il 2004-05 chiederò a tutti i Rotariani di unirsi a me nel Celebrare il Rotary. Insieme celebreremo i successi della campagna antipolio, il nostro dono ai bambini del mondo e alle generazioni future. Insieme celebreremo un secolo di crescita ed espansione, risultante nei 1,2 milioni di soci presenti in 166 Paesi del mondo. E insieme celebreremo anche il calore rotariano che cementa i nostri rapporti, alimenta il nostro impegno e ispira le nostre azioni al servizio dell’umanità. Vi invito a Celebrare il Rotary, non con l’autocompiacimento che deriva dalla consapevolezza dei successi passati ma con un rinnovato senso d’impegno motivato dalle sfide odierne. I decenni che abbiamo dedicato a servire il prossimo ci hanno insegnato quanto bisogno ci sia di questo impegno e di questa dedizione in un mondo sconvolto da catastrofi naturali, terribili epidemie e conflitti sanguinosi. Sappiamo che milioni di persone soffrono la fame e la sete, non hanno accesso a un’assistenza medico-sanitaria adeguata, o continuano a vivere in preda alla povertà e alla violenza. Pertanto, uno dei modi migliori di Celebrare il Rotary è di far fronte a questi immensi bisogni usando appieno la competenza acquisita durante i primi cent’anni di vita dell’organizzazione. Prima di tutto, dunque, Celebriamo il Rotary servendo “Al di sopra di ogni interesse personale”. Spero che condividerete lo spirito di festa con l’intera famiglia del Rotary e con chiunque sia stato toccato dal Rotary – con i borsisti degli Ambasciatori, i Rotaractiani e gli Interactiani, gli studenti di scambio, i membri dei gruppi di studio e le migliaia e migliaia di persone le cui vite sono state in qualche modo migliorate dai nostri sforzi umanitari. Invitiamo le comunità servite dai nostri club a celebrare insieme questa gloriosa ricorrenza. I Progetti per il Centenario offrono l’opportunità di celebrare la ricorrenza a livello locale lasciando un ricordo tangibile di questo evento in migliaia di comunità del mondo. L’attenzione e la pubblicità positiva che suscita il Centenario creerà senz’altro consapevolezza e interesse per il Rotary, rendendo il 2004-05 un anno ideale per l’acquisizione di nuovi soci. Dobbiamo anche proseguire le iniziative di conservazione intraprese di recente, coinvolgendo i soci nelle attività dei club e mantenendo le commissioni che si occupano della Famiglia del Rotary per promuovere un’atmosfera accogliente e confortevole all’interno dei club. Sappiamo quanto l’effettivo, la sua stabilità e la sua crescita, siano stati importanti nel primo secolo di vita dell’organizzazione. Facciamo dunque il possibile per conservare soci validi e impegnati e per aumentarne il numero. I primi cent’anni rappresentano una tappa importante nella storia di un’organizzazione. Se – al contrario di molte altre iniziative simili – il Rotary può permettersi di festeggiare a testa alta il suo primo secolo di vita, significa che la sua attività e il suo impegno continuano a essere rilevanti e il bisogno di essi rimane alto. Tale successo ha molti “segreti”: l’affiatamento alimentato dalle riunioni settimanali; la dedizione a una causa comune; il carattere internazionale dell’organizzazione; una struttura che ci permette di ottenere collettivamente molti più risultati di quanti potremmo conseguirne individualmente. Ma il segreto maggiore è l’entusiasmo con cui i Rotariani raccolgono e fanno proprie nuove sfide. È quello che stiamo facendo con la campagna antipolio e con migliaia di altre iniziative condotte a livello locale dai distretti e dai club. Gli esordi del Rotary non facevano certo presupporre gli sviluppi che tutti conosciamo. Nessuno dei quattro uomini d’affari che, una gelida sera di febbraio del 1905, si riunirono in un ufficio di Chicago avrebbe potuto immaginare che tali riunioni sarebbero diventate una consuetudine, e tanto meno che più di 30.000 club simili avrebbero continuato a riunirsi cent’anni dopo. Certo Paul Harris, Silvester Schiele, Gustavus Loehr e Hiram Shorey non si rendevano conto che stavano dando vita al primo “service club”, lanciando al contempo un movimento che nel XXº secolo avrebbe fatto così tanti proseliti. Parimenti, i Rotariani di oggi non sempre si rendono conto dell’impatto positivo che possono avere le loro azioni, ma cent’anni di impegno al servizio del prossimo hanno dimostrato chiaramente il potenziale umanitario dell’organizzazione. Oggi il Rotary International si accinge a cominciare il suo secondo secolo di vita come una delle organizzazioni non governative più autorevoli ed efficienti del mondo. Il programma PolioPlus, i Centri rotariani di studi internazionali sulla pace e la risoluzione dei conflitti, le varie iniziative umanitarie internazionali e gl’innumerevoli progetti condotti dai club e dai distretti in tutto il mondo esemplificano il contributo dell’organizzazione alla pace e al miglioramento della vita nel mondo. Consapevoli di quanto abbiamo fatto e di quanto possiamo fare, cominciamo dunque questo secondo secolo di vita pronti ad affrontare le sfide che ci attendono. Celebriamo il Rotary rinnovando il nostro impegno e la nostra dedizione al servire – nei nostri club, nelle nostre professioni, nelle nostre comunità e nel mondo

Glenn E. Estess, Sr.
President, Rotary International, 2004-05