DISCORSO DI SARA PASSAGGIO DELLE CONSEGNE- 29 GIUGNO 2013

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Ed eccomi arrivata in fondo a questa annata da presidente.
Grazie, di avermi dato questa possibilità.
Me lo avevano detti i past presidents: il rotary lo si capisce veramente solo quando fai il presidente e, per un anno, partecipi veramente, dal di dentro.
Perché il Rotary è veramente, semplicemente questo: è condividere con gli amici la gioia di poter fare qualcosa per gli altri, per rendere la vita migliore.

Passaggio consegne

Ed io di amici, in questa avventura, ne ho avuti tanti: tutti voi, che mi avevate scelta, sostenuta nelle iniziative, seguita nei viaggi, sopportata negli sproloqui, e undici amici speciali, il mio formidabile direttivo.
Lasciatemi nominarli uno per uno: Moreno, il segretario perfetto; Antonio De Florian, il vigile tesoriere; Enrico Ghirotti, il super prefetto, che ha svelato una insospettabile sensibilità ai problemi della scuola curando efficacemente il service per la dislessia; Antonio Venturi, il past president che risolve ogni problema; Umberto, sempre disponibile e prodigo di saggi consigli e di fattiva collaborazione, con il suo bollettino così amabilmente redatto ed illustrato.
L'ho riletto tutto, per fare la sintesi di questa annata, e per fortuna che c'è quel bollettino, a ricordarci tutto quello che è stato fatto, e lo si legge sempre con tanto piacere.
E poi Carlo Peroni, Fabrizio Rasi,Roberta Calisesi e Ivan Venturi, e Giovanni Benedetti, la mascotte del gruppo.
E naturalmente Giuliano, il mago dell'informatica e delle tecnologie multimediali.
Con un direttivo così, si può procedere ad occhi chiusi.
Ed infatti è così, con gli occhi chiusi, che Giuliano mi ha sempre fotografata.

Passaggio consegne

I nostri 11 direttivi, 9 a casa mia, sono diventati una piacevolissima abitudine mensile: io cucinavo e facevo il verbale, e loro premurosamente dirigevano e realizzavano.
Una fortuna, per me, insperata in questa misura, davvero: perché fare il presidente del Rotary, senza una squadra armoniosa e veramente collaborativa, non è proprio possibile.
Ed anche così il carico di incombenze è davvero impressionante, e mi chiedo come ci sono riuscita: in dodici mesi, nella mia posta elettronica sono arrivate 926 mail, tutte da leggere, e a cui rispondere, con adempimenti innumerevoli, molti dei quali francamente inutili.
Un'organizzazione, si sa, tende anzitutto a sopravvivere e a riprodursi burocraticamente.
Dovremmo sfoltire un po' questa sovrastruttura, per non perdere di vista i nostri obiettivi primari, che sono semplici: dare l'esempio di professionalità nella moralità, stare insieme in amicizia e far del bene più che si può.
In questa foresta di incombenze, e in tante occasioni di incertezza, ho avuto un consigliere speciale, che sapeva sempre la risposta, l'allenatore della squadra rotariana, quello che ci carica e ci dà il ritmo: il nostro past governor Pierluigi Pagliarani: grazie, Pierluigi, per il tuo sostegno e i tuoi consigli.
Tutti i presidenti, nel discorso di commiato, confessano che all'inizio erano molto timorosi.
Il compito non è facile, richiede tempo e dedizione.
Per me, era una sfida ai limiti del possibile, visto che lavoro 5 giorni a settimana a 300 km da Cesena, e spesso sono all'estero, ma sono riuscita a mancare solo due volte.
Dunque, organizzandosi, si può.
Però avrei voluto, e dovuto, essere più presente, soprattutto accanto a quei soci che per motivi di salute non possono frequentare il club e avrebbero piacere di una telefonata, di una lettera, di una visita.
Mi dispiace, non sempre ce l'ho fatta, chiedo loro scusa, mi resta questo rammarico doloroso.
Ed era una sfida piena di trappole: anzitutto ero la prima donna presidente, e c'erano molte aspettative, che era facile deludere.
D'altra parte qualcuno temeva forse di vedere il rotary trasformato nel club del gigliuccio.
Credo di aver dimostrato che i timori erano infondati.
Ho anche tirato un calcio ad un pallone in uno stadio, con stile non ignobile.
E poi, sono un professore, abituato a stare in cattedra e a far lezione, ed il capo di equipe di ricerca, abituato al ponte di comando: e qui invece, c'era tutto da imparare, da chi aveva tanta più esperienza di me, e da fare in prima persona, mettendosi in gioco.
Ho cercato di farlo, spero di aver avuto un tocco "leggero", perlomeno ci ho provato.
Delle 38 conviviali di questo anno, la maggior parte sono state dedicate ai temi e alle incombenze rotariane: due assemblee, una ordinaria ed una straordinaria per lo statuto distrettuale, un'assemblea distrettuale a Riccione, il Congresso a Firenze, ultimo del distretto unico; 3 interclub (il gemellaggio dei 4 fiumi, l'interclub con il Rotaract, la festa Rotary di Forlì); la visita del governatore, l'ingresso dei nuovi soci e l'assegnazione dei PH.
Due conviviali sono state dedicate ai nostri services, come presentazione e come feed back.
Abbiamo dato 8 PH: al comandate dei vigili del fuoco Buonpane, per il lavoro compiuto nelle aree del terremoto emiliano, al nostro socio Babbini per il concerto di Natale 2012 e 2013, a Suzzi e Mengozzi per l'imprenditoria e la cultura e a bruno Fusconi per le attività filantropiche, e stasera al trio Venturi: Chicchi, Ivan e Antonio.
Abbiamo fatto tre caminetti, e in 4 serate i relatori sono stati i nostri soci: Pagliarani sulla polio plus, Ghirotti e Rasi sulla dislessia, Gentilini sullo Stolking, Baccanti sul trasferimento tecnologico.
Sono state tutte serate di grande successo, a dimostrazione che le vere personalità, quelle di sostanza, sono fra noi, inutile affannarsi a cercare celebrities.
Siamo stati parecchio vicini al nostro Rotaract, in molte occasioni, e ne sono molto contenta: hanno un entusiasmo contagioso.
Abbiamo dedicato alla cultura, che era uno degli assi del mio programma insieme con la scuola, quattro serate: il prof.
Braccesi sulle rotte di Ulisse, seguita dalla visita a Verucchio, angelo mazza in una piacevole serata alla Pinacoteca della Cassa di risparmio, Conti con il suo ultimo libro sui romagnoli nel mondo, Franco Faranda all'abazia del monte, in una serata davvero speciale.
Siamo anche andati a vedere la mostra Novecento a Forlì, ma eravamo pochissimi, siamo andati in vacanza sulla neve, ma in pochini, siamo andati a Pompei, ed eravamo un pullman pieno, complice la primavera, il fascino dell'antico.
In tutte queste occasioni ci siamo divertiti e abbiamo fatto gruppo, rinsaldando la nostra amicizia, condividendo esperienze e ricordi.
Abbiamo dedicato quattro serate ad altri temi: politici in senso lato (la nuova provincia), sportivi (la formula 1, era anche un interclub), la salute (invecchiamento positivo), e la stampa quotidiana.
Permettetemi di sottolineare la positiva ricaduta di quest'ultima sulla nostra presenza nella stampa.
Da quel momento, e naturalmente grazie all'intenso lavoro di Franco Pieri, i ben scritti comunicati di Ivan Cappellini hanno trovato spazio sui giornali che fino a quel momento ci avevano snobbato, e siamo riusciti a far uscire un'immagine del club meno mangereccia e più solidale e attenta alla comunità.
Abbiamo fatto tre grandi iniziative di grande visibilità, che ho ereditato dai miei predecessori lungimiranti e creativi: il concerto di Natale, il memorial Valentini a cui si è aggiunta Rotary e Romagna in festa, che diventerà certamente un felice appuntamento tradizionale.
Abbiamo fatto le nostre quattro tradizionali grandi feste, a Natale, carnevale, pasqua con la lotteria, Ribano.
A queste feste abbiamo partecipato con le famiglie, con i figli e i nipoti, come si fa fra veri amici che stanno bene insieme.
In tutte queste occasioni, il contributo operativo delle Consorti è stato essenziale, così come straordinarie sono state le loro iniziative benefiche, dai mercatini a Forlì e a san Giovanni, al tradizionale cineforum.
Non le ringraziamo mai abbastanza per quello che fanno, con tanto sacrificio personale: sono davvero il valore aggiunto che rende il club di cesena del tutto speciale.
Dei nostri services abbiamo già ampiamente parlato venerdì scorso, ma vorrei sottolineare l'entità di quanto è stato donato e l'ampiezza delle iniziative, sia a livello locale che internazionale.
Posso, possiamo dirci molto soddisfatti, e orgogliosi di essere rotariani, e rotariani di cesena.
Abbiamo fatto del bene, siamo stati bene fra noi, Grazie a tutti voi per essere stati generosi, anche del vostro tempo.
E, a titolo strettamente personale, grazie Massimo, per la tua assoluta discrezione: come sempre nella nostra lunga vita in comune, sei stato al mio fianco, pronto ad aiutarmi amorevolmente, ma lasciandomi assolutamente libera di fare da sola.
Sei un marito meraviglioso.
Adesso tocca a te, Giuliano.
Ti auguro di vivere questa esperienza fantastica serenamente, sapendo che puoi sempre contare sull'amicizia di tutti noi.

    Sara Santoro Bianchi

Sara Santoro Bianchi passa il testimone a Giuliano Arbizzani

Nell'ottica dell'alternanza alle sue posizioni di vertice che, da sempre, contraddistingue il Rotary facendone così un'organizzazione democratica e sempre in continua evoluzione, anche quest'anno è giunta l'ora del cambio alla presidenza al Rotary Club Cesena. Il passaggio delle consegne dalla presidente uscente l'archeologa Sara Santoro Bianchi al neopresidente l'ingegnere Giuliano Arbizzani si è tenuto la settimana scorsa presso il Grand Hotel di Cesenatico. "Era una sfida piena di trappole - ha ricordato Sara Santoro Bianchi - anzitutto ero la prima donna presidente, e c'erano molte aspettative, che era facile deludere. Abbiamo fatto tre grandi iniziative di grande visibilità - ha proseguito il presidente uscente - che ho ereditato dai miei predecessori lungimiranti e creativi: il concerto di Natale, il Memorial Valentini a cui si è aggiunta Rotary e Romagna in festa, che diventerà certamente un felice appuntamento tradizionale. Dei nostri services abbiamo già ampiamente parlato venerdì scorso, ma vorrei sottolineare l'entità di quanto è stato donato e l'ampiezza delle iniziative, sia a livello locale che internazionale. Posso, possiamo dirci molto soddisfatti, e orgogliosi di essere rotariani, e rotariani di Cesena. Abbiamo fatto del bene, siamo stati bene fra noi. Ed il neopresidente, Giuliano Arbizzani, ha accolto con emozione ed entusiasmo la guida del Rotary Club Cesena per l'annata 2013-2014 consapevole che tante cose devono, e possono, essere fatte dal Rotary Club Cesena per contribuire, nello spirito del Rotary, a migliorare il mondo. Arbizzani è determinato a far si che il Rotary possa proseguire nella sua opera di crescita personale, realizzando incontri con i maggiori esperti nei vari ambiti di interesse, e nella crescita della comunità locale, e non, con services al servizio di chi è meno fortunato di noi. Nella serata sono state consegnate anche le onorificenze " Paul Harris Fellow " a Pietro Castagnoli, Giuliano Arbizzani, Ivan Venturi, Antonio Venturi Casadei, Cristina De Paoli ed è stato inoltre presentato agli intervenuti il neo socio Arturo Santini.
    Maurizio Cappellini

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