IVAN CAPELLI
LA FORMULA 1 IERI, OGGI E DOMANI

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La Formula 1 ieri, oggi e domani.
La scorsa settimana, presso l'Hotel Casali, i Rotary Club di Cesena, presieduto dalla prof.ssa Sara Santoro Bianchi, Cervia-Cesenatico, presieduto da Dante Del Vecchio e Valle del Savio, presieduto da Maurizio Borghetti, hanno invitato come relatore Ivan Capelli, ex pilota di Formula 1.
Una delle voci ufficiali Rai dei Gran Premi di F1, Ivan Capelli nasce il 24 maggio del 1963 e dopo l'esordio in F1 al Gran Premio d'Europa del 1985 riesce a correre per diverse scuderie storiche come Tyrrel, March e Jordan ma soprattutto in Ferrari nel 1992.

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La F1 non cambierà molto rispetto allo scorso anno – ha detto Ivan Capelli – ed i piloti che hanno più chance di vincere sono Fernando Alonso, Lewis Hamilton e Sebastian Vettel.
Oggi la competizione in F1 è molto più dura rispetto ai tempi in cui correvo io in quanto la tecnologia molto avanzata delle auto tende ad annullare la bravura dei singoli piloti.
Nel 1992 quando correvo in Ferrari, la mia auto di F1 aveva due pulsanti al volante, uno per bere e l'altro per comunicare con la scuderia, oggi i volanti di F1 hanno ben 18 pulsanti, sono dei veri e propri computer.
Anche l'utilizzo della telemetria in F1, ovvero i sensori a bordo dell'auto in gara che inviano i dati sulle sue prestazioni agli ingegneri, ha consentito alle scuderie di F1 di programmare al minimo dettaglio le gare dei loro piloti e così, oggi, gli spazi di manovra del campione rispetto al pilota medio si assottigliano sempre di più.
Poi – ha proseguito Capelli - i piloti di oggi devono affrontare stagioni sportive sempre più lunghe dove le esigenze degli sponsor richiedono anche molto tempo dedicato alla raccolta fondi e alla "visibilità" della squadra di appartenenza.
Così ci si ritrova il giorno della gara con un pilota che è "già spremuto" prima ancora di gareggiare.

Ivan Capelli all'Interclub del Rotary Cesena, Cervia-Cesenatico e Valle del Savio

Ed ancora anche l'evoluzione delle gomme, fattore determinante per la vittoria in F1, è stata straordinaria livellando così ulteriormente la competizione.
Ma i campioni fanno ancora la differenza.
Uno di questi era certamente Michael Schumacher imbattibile su pista bagnata.
Quello che si è perso in F1 forse è però la Poesia.
Tutto ormai è vincolato a rigidi protocolli e specifiche tecniche è perciò l'estro e la fantasia ne sono penalizzate".

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Alla serata hanno preso parte anche Gabriele Tredozi, ex ingegnere della Minardi e Mario Di Natale, presidente della Nazionale Piloti di F1 che, con le sue partite di calcio, ha raccolto e donato in beneficenza fino ad oggi circa 16 milioni di euro.


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