QUANDO L'ARTE SI TINGE DI GIALLO
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Anche l'Arte a volte si tinge di giallo come nel caso dei dipinti antichi dei quali spesso non è così facile attribuirne la paternità.
In questi casi solo un abile "investigatore", esperto d'arte, può risolvere brillantemente tali enigmi.
Angelo Mazza, storico dell'arte e consulente della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, attualmente ispettore onorario del Ministero per i beni e le attività culturali è uno di questi brillanti "investigatori".
Sua infatti l'attribuzione corretta della paternità del dipinto "Venditrice di pollami e selvaggina con una vecchia", erroneamente nel 2004 battuto a un'asta Christiès a New York come opera di ignoto pittore fiammingo, con sicurezza ora attribuito a Benedetto Gennari.
Solo un approfondito excursus della vita e delle opere del pittore Benedetto Gennari possono portare alla soluzione dell'enigma.
L'incontro promosso dal Rotary Club Cesena, presieduto dalla prof.ssa Sara Santoro Bianchi, e tenutosi la scorsa settimana presso la Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena è stato l'occasione di ripercorrere tale "giallo".
"Uno dei dipinti più seducenti e intriganti della raccolta della Galleria dei dipinti antichi della Fondazione e della Cassa di Risparmio di Cesena - ha detto Angelo Mazza – è la tela eseguita da Benedetto Gennari, nipote del Guercino, alla corte degli Stuart, che raffigura un'avvenente ragazza, nel travestimento di una contadina, davanti a una splendida natura morta di pollami, selvaggina e a una cesta di uova, insieme a una vecchia che afferra un pollo spennato con la sinistra e con l'altra versa alcune monete sul banco il quale, Benedetto Gennari, lo eseguì attorno al 1678 nel corso del soggiorno inglese, quando tra il 1674 e il 1689 fu al servizio degli Stuart alla corte di Carlo II e quindi del fratello Giacomo II, fino al tempo della Glorious Revolution del 1688.
Il dipinto – ha spiegato Angelo Mazza - è infatti descritto analiticamente nell'elenco autografo che il pittore stese dal 1672, anno in cui lasciò l'Italia per la Francia e quindi per l'Inghilterra, fino alla morte avvenuta a Bologna nel 1715, manoscritto che si conserva presso la Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio di Bologna.
Cesena – ha proseguito Angelo Mazza - conserva peraltro nel duomo una pala con San Filippo Neri inginocchiato davanti alla Vergine, eseguita dall'artista nel 1693, al ritorno a Bologna dal ventennale viaggio europeo".
Una serata all'insegna della storia, dell'arte, e...del giallo con la G maiuscola ovvero la valorizzazione del nostro patrimonio storico, artistico e culturale bene tanto prezioso per l'anima come per l'economia visto che, ad esempio, le opere d'Arte sono uno degli investimenti economici più richiesti ed apprezzati al mondo.
I soci del Rotary Club Cesena hanno deciso, a partire da questa serata, di contribuire con fondi propri e con iniziative di raccolta fondi al rifacimento delle mura di cinta dell'Abbazia Santa Maria del Monte di Cesena.
Maurizio Cappellini
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