Karim Mezran al Rotary

Tre sono state le tesi di fondo del Prof. Karim Mezran nell'ultima riunione del Rotary del 7 Aprile all'Hotel Casali.
Il Presidente Umberto Selleri fino all'ultimo è stato in attesa della sua venuta a Cesena dall'Università di Bologna, la John's Hopkins in cui tiene corsi di studi sul Middle East, anche se abita a Roma dove dirige il Centro Studi Americani.
Arcipelago Islam Il Presidente Selleri era stato colpito da un libro sui "Fratelli Mussulmani" scritto insieme a l prof.
Massimo Campanini, illustre docente di storia dei paesi islamici all'Università di Napoli.
Nel frattempo era stato pubblicato anche un altro testo importante, punto di riferimento dei corsi universitari, "Arcipelago Islam.
Tradizione, riforma e militanza in età contemporanea", una raccolta di esperti sulla complessità del fenomeno islamismo.
Una premessa: Karim Mezran si colloca dal punto di vista storiografico tra chi pensa che oggi viviamo in un "mondo piatto",in un flat-world.Sono cadute ideologie e centri polari di potere e resta soltanto il primato tecnologico degli USA con il Presidente Obama.
Poi ci sono tre tesi: il mondo islamico non è un mondo monolitico, la rivoluzione cui stiamo assistendo nel Nord Africa è un fatto nuovo in un contesto di ritorno alle radici originarie dell'islamismo in situazioni storiche diverse in cui si lotta contro varie forme di corruzione e ultima, dobbiamo guardarci dal creare dal punto di vista occidentale un avversario di comodo con il rischio della "somalizzazione", della guerra di tutti contro tutti, perché dal punto di vista occidentale finora andava bene lasciare al potere chi non dava problemi indipendentemente dalla forma di governo invece ora non bastano le bombe per scardinare in Libia un sistema che è stato avallato da decenni.
Il punto di vista del Prof.Karim Mezran è di chi ha un padre libico ed una madre romana ed è in contatto diretto con i parenti libici oltre che con i centri di cultura americana che sono ascoltati dal Presidente Obama e dai Generali della Nato che lo attorniano, ma anche di chi vive dall'interno i contatti con il mondo mussulmano cercando di capirne il sottofondo.

Karim Mezran, Umberto Selleri

Il consiglio che ha dato nel dibattito è che per por fine alle contraddizioni che si presentano in un Mediterraneo, con scontri tra nazioni e divisioni interne anche alla nostra, uno scenario che egli chiama "surreale" è di consigliare il Presidente Obama di convincere Gheddafi a trattare prima che scoppi la guerra di tutti contro tutti.
Questa la conclusione: se noi crediamo che tutti i mussulmani siano fondamentalisti e siano i potenziali nemici della democrazia occidentale, il rischio è di diventare come il bersaglio fittizio che ci siamo costruiti, invece di capire che anche il loro mondo è un processo continuo e non un modello precostituito.

    Pietro Castagnoli
www.webalice.it/castagnoli.pietro

Karim Mezran, Arcipelago Islam

Fratellanza Musulmana, riformismo, militanza wahhabita e jihadista.
Ricostruire la loro storia e risalire alle origini del loro tormentato rapporto con l'Occidente è la strada maestra per arrivare a comprendere cosa spinge oggi i popoli del Nord Africa a ribellarsi.
Per rispondere a queste e a tante altre domande il Rotary Club Cesena, presieduto da Umberto Selleri, ha invitato ad una delle sue consuete conviviali Karim Mezran, direttore del Centro studi Americani di Roma, di cui è presidente Giuliano Amato, e professore di "Political Science and international Affairs and Chair "alla John Cabot University di Roma e di "Political Islam and Change "alla Johns Hopkins and SAIS di Bologna.

Karim Mezran, Umberto Selleri

'L'Islam e la rivolta in Nord Africa', questo il tema della serata che si è svolta la scorsa settimana presso il Ristorante Hotel Casali.
"L'Islam – ha detto Mezran, di madre italiana e padre libico, che ha già espresso gran parte di queste sue analisi nel libro "Arcipelago Islam" (Editori Laterza – 2007) – non è un monolite come molti erroneamente pensano.
La caratteristica che accomuna tutti i mussulmani è certamente il credere in un unico Dio e in una religione che è profetica e dogmatica.
L'Islam, inoltre, non è utopico perché aspira a qualcosa che è già avvenuto ovvero la perfezione di Medina sotto i profeti.
Da Napoleone in poi – ha spiegato Mezran – il mondo Ottomano è rimasto sulla difensiva.
Oggi il mondo arabo è cambiato.
Non è più disposto ad obbedire ciecamente ai propri leader.
Tutte queste rivolte, infatti, sono guidate da una classe politica nuova che viene da esperienze vissute all'estero che interpreta e canalizza il diffuso malcontento popolare.
La richiesta è quella di un passaggio graduale alla democrazia e questa richiesta si è maturata negli anni anche grazie alla diffusione di internet che ha annullato le distanze e mostrato a tutti il benessere e il progresso che le democrazie in tutto il mondo hanno saputo assicurare ai propri popoli.
Mentre in tutti i paesi del Nord Africa – ha spiegato Mezran – le rivolte sono nate e cresciute spontaneamente per la Libia le cose probabilmente sono andate diversamente.

da sinistra Karim Mezran e Umberto Selleri

Ciò che è certo è che la rivolta libica necessita al più presto di una soluzione altrimenti questa guerra si potrebbe facilmente trascinare per anni diventando, in quanto luogo di frontiera, base privilegiata del terrorismo islamico".
Il Centro Studi Americani è una delle maggiori istituzioni americaniste in Europa.
La Biblioteca consta di oltre 70.000 volumi tra monografie e periodici.
Ha inoltre in dotazione la Library of American Civilization su microscheda, che comprende 25.000 monografie e 60 periodici.
Le collezioni della Biblioteca sono relative alla cultura e alla civiltà degli Stati Uniti, con particolare riguardo alle discipline della Storia, Letteratura, Scienze Politiche, Giurisprudenza e Relazioni Internazionali.

    Maurizio Cappellini