Gli adolescenti e il consumo di bevande alcoliche
L'argomento della conviviale del 22 ottobre all'Hotel Casali era stato anticipato dal Presidente Umberto Selleri anche per la presentazione di due volumetti molto utili a cura di Norberto Annunziata per il suo anno, che ne riassumevano il lavoro svolto e il quadro di possibilità per una doverosa continuazione per altri due anni: "Gli adolescenti e il consumo di bevande alcoliche".
Norberto Annunziata con il rigore consueto ne ha esposto la metodologia e i risultati.
Il suo compito l'ha impegnato per oltre un' annata con il coinvolgimento di personalità di tossicologia e psicologia clinica.
Il punto di riferimento del progetto con il titolo "Che piacere…" era rivolto all'Università di Padova che ne ha fondato le premesse teoriche e studiato le applicazioni pratiche da un quinquennio.
Il prof. Luigi Galimberti dell'Università di Padova ne aveva denunciato i rischi correlati a chi assume alcolici prima dei sedici anni per incidenti, psicopatologie, danni organici, invalidazione relazionale e sociale.
Il gruppo di psicologhe esperte che hanno proposto i questionari e verificato gli obbiettivi non hanno trascurato nessuno degli aspetti del problema, motivazioni psicologiche e analisi sociali, modalità di frequentazione e di incontri, disagio generazionale e crisi culturale, possibilità economiche e riferimenti familiari o istituzionali dalla scuola allo sport.
Sono 6 plessi di scuole medie e 5 di scuole superiori per un complesso di oltre 600 ragazzi.
Due conclusioni saltano all'occhio tra le tante emerse da ricerche accurate: l'iniziazione all'alcol tende ad abbassarsi agli undici anni e quindi bisogna rivolgere l'attenzione ai sempre più giovani e in secondo luogo la presenza dei genitori è poco incisiva sia per l'autorevolezza nell'imporre regole di comportamento, sia nel prendere coscienza della gravità delle situazioni in cui si gettano i figli.
Di qui la necessità di interventi in cui scuola e genitori non siano lasciati soli.
L'assessore alla cultura del Comune di Cesena prof. Daniele Gualdi è intervenuto per riferire una esperienza personale provata sul consumo degli alcolici a New York per i minori che non possono nemmeno presentarsi in locali pubblici dopo le dieci di sera.
La sua esperienza di genitore e di docente anche universitario, gli impone di credere nell'importanza di regole condivise e costanti che vengano da una comune convinzione di fondo.
L'iniziativa sperimentata è meritevole e deve continuare con il contributo di tutti, perché siamo tutti responsabili del futuro che si presenta ai figli e ai nipoti.
Pietro Castagnoli
www.webalice.it/castagnoli.pietro
Che Piacere, prevenire il consumo di alcol negli adolescenti
Il progetto 'Che Piacere...' è parte di un service triennale del Rotary Club Cesena, per prevenire il consumo di alcol negli adolescenti, iniziato nell'annata 2009-2010 e che verrà ripetuto negli anni 2010-2011 e 2011-2012 applicando lo stesso schema.
All'ultima conviviale del Rotary Club Cesena, presieduto da Umberto Selleri, e tenutasi la scorsa settimana presso il Ristorante Hotel Casali è stato fatto un bilancio del progetto lanciato lo scorso anno a Cesena da Norberto Annunziata, past president del Rotary Club Cesena.
"In Italia – ha ricordato Norberto Annunziata – le statistiche disponibili dicono che l'età del primo contatto con l'alcol si è abbassata a 11 anni e che la percentuale di giovani che inizia a bere a questa età è la più alta in Europa arrivando vicino al 20 per cento, con poca differenza tra maschi e femmine.
Gli obiettivi che si propone – ha proseguito – sono sensibilizzare gli adolescenti sul problema dell'alcolismo, stimolare il loro spirito critico nei confronti delle azioni svolte direttamente e indirettamente dalla pubblicità a favore del consumo di alcolici, sensibilizzare i genitori e gli insegnanti sul problema dell'alcolismo negli adolescenti e sulla sua prevenzione, stimolare le istituzioni competenti del territorio ad attuare programmi di prevenzione dell'alcolismo nei giovani".
Nel progetto sono stati coinvolti, fino ad ora, 385 studenti delle scuole medie di Cesena e 221 degli istituti superiori, con età compresa tra i 12 e 16 anni, ed i loro genitori.
Perché gli adolescenti bevono? "Alcuni – ha rilevato Norberto Annunziata dall'indagine svolta dal progetto 'Che Piacere' - bevono per il piacere che ne traggono, altri amano il gusto delle bevande alcoliche.
Alcuni mirano all'effetto, rende più aperti, più contenti, più rilassati.
Altri per divertirsi e non pensare ai problemi.
La maggioranza beve per compagnia e spesso l'alcol è associato al divertimento del fine settimana.
Ma come afferma il prof. Luigi Galimberti nel volume 'Il bere oscuro.
Viaggio nei misteri dell'alcolismo' – ha proseguito Annunziata - '..bere alcolici prima dei sedici-diciotto anni rappresenta un grave e documentato pericolo per la salute, inoltre un più precoce inizio di assunzione dell'alcol si traduce in una maggiore probabilità di dipendenza da questa o da altre sostanze e in un maggior sviluppo di problemi correlati all'alcol quali incidenti, psicopatologie, danni organici, invalidazione relazionale e sociale'.
"Le scuole medie coinvolte sono state Pascoli, S. Domenico, Calisese, Resistenza, Via Plauto, Sacro Cuore mentre gli Istituti sono stati ITI Pascal, Macrelli, ITC Serra, Agrario, Liceo Righi.
"Per l'anno scolastico 2010-2011 – ha ricordato Umberto Selleri – gli istituti superiori che hanno già aderito al progetto sono l'Agraria, il Comandini e il Sacro Cuore mentre per le scuole medie si registrano le adesioni della Pascoli, A. Frank e Resistenza per un totale di circa 425 alunni".
Alla serata ha preso parte anche l'assessore alla cultura del Comune di Cesena, Daniele Gualdi.
Maurizio Cappellini