Elisabetta Làdavas e le neuroscienze al Rotary

Dopo otto anni la prof. Elisabetta Làdavas è ritornata al Rotary Club chiamata dal Presidente Umberto Selleri a fare il punto sulle nuove ricerche in neuropsicologia.
Nel 2002 presentava alla nascita il progetto del Centro Studi e ricerche in Neuroscienze cognitive di Cesena quando il presidente del Club era Achille Franchini, Docente di ruolo di Neuropsicologia all'Università di Bologna ha una serie di pubblicazioni su esperienze cliniche che hanno destato l'attenzione fuori dai nostri confini nazionali e fanno affluire al Centro pazienti da tutta Italia.
L'originalità della sua impostazione è nella connessione intima tra ricerca di base ed applicata.
Accanto al Presidente Umberto Selleri era presente il prof. Giuseppe Placucci, Presidente del Polo-scientifico didattico di Cesena.
Era presente anche il prof. Gallina che con la Serinar ha sostenuto le iniziative del Centro studi di neuroscienze.
La prof. Làdavas ha affrontato un tema che sta molto a cuore anche al Presidente Selleri, già Primario per la terapia e riabilitazione fisica all'Ospedale Bufalini e tutt'ora attivo nel settore della riabilitazione.
L'argomento affrontato è:"Processi consapevoli e non consapevoli".
Ciò che colpisce nella presentazione è il rigore argomentativo che è alla base di questo tipo di ricerca che affronta i due aspetti visivi e tattili dei processi cognitivi, per una parte conscia e per l'80% inconsapevole.
Con le slide presenta gli effetti delle varie forme di stimolazione che possono essere gradevoli o negative sul campo visivo e sulle misurazioni effettuate nelle varie situazioni maschili e femminili.
Alla base delle stimolazioni c'è l'emozione fondamentale della paura.
È uno studio accurato che prende l'avvio da rigorose basi scientifiche sulle strutture e funzioni cerebrali che fanno capo alla corteccia, al talamo e alla amigdala, alle loro perdite di connessione e alla riabilitazione con stimolazioni ripetute.
Si possono in questo modo considerare i miglioramenti ottenuti con processi in gran parte inconsapevoli per la cura dell' hemaniopia, la perdita totale o parziale della visione.
Lo stesso processo avviene per gli stimoli tattili nei progetti riabilitativi fisici.
C'è una empatia primitiva in questi processi, una capacità intima di mettersi nei panni altrui di fronte alle stimolazioni che costringono ad una immedesimazione.
La conclusione è che è necessaria una buona base di conoscenze scientifiche per una valida riabilitazione.
La prof. Làdavas associa al suo lavoro gli assistenti che l'hanno aiutata al Centro, Ciaramelli, Pellegrino, Pavani, Serino, Tessari.
Il Presidente Selleri fa presente che il nostro cervello è un universo infinito e che l'originalità è nel superamento delle approssimazioni di una cura standardizzata.
Nella discussione la prof. Làdavas chiarisce che i fenomeni empatici sono superiori nella donna, che nel bambino la paura subentra quando a pochi mesi riesce a rendersi conto del mondo che lo circonda, che la plasticità del cervello consente forme di apprendimento impensate e che soprattutto non bisogna mai mandarlo in pensione.
Nel momento in cui l'Università è in tensione critica per i tagli economici i contributi appassionati a questo livello qualitativo ci aiutano a credere in un futuro migliore.
Ed è bene che il Rotary continui ad essere nei suoi incontri l'Università delle professioni.

    Pietro Castagnoli
www.webalice.it/castagnoli.pietro

Il ruolo del cervello nei processi consapevoli e non consapevoli

Elisabetta Ladavas, professore di Neuropsicologia presso l'Università di Bologna nonché direttore scientifico del Centro Ricerche Neuroscienze Cognitive di Cesena e presidente della Società Italiana di Neuropsicologia, è stata la relatrice all'ultima conviviale del Rotary Club Cesena, presieduto da Umberto Selleri, e tenutasi la scorsa settimana presso il Ristorante Hotel Casali per illustrare il ruolo del cervello nei processi consapevoli e non consapevoli.
"I processi non consapevoli – ha spiegato Elisabetta Ladavas – rappresentano circa l'80 per cento dell'attività del nostro cervello.
La mia equipe – ha proseguito – ha studiato questa caratteristica del cervello nei casi di Emianopsia, disturbo visivo che può interessare sia il campo visivo sinistro che il campo visivo destro, causata anche da ictus cerebrale.
In particolare si è studiato la 'visione cieca' e il 'rimappaggio visivo nel tattilÈ.
Questi nostri studi – ha spiegato la proff.ssa Ladavas - ci hanno permesso di ottenere importanti risultati nel campo della riabilitazione cognitiva".
Il nostro cervello per rimanere giovane deve continuamente essere tenuto in esercizio.
"Senza arrivare a sottoporsi a situazioni di stress – ha spiegato la proff.ssa – l'affrontare i problemi di ogni giorno aiuta il nostro cervello nel mantenere il più possibile la sua efficienza".
La riabilitazione dell'emianopsia viene effettuata tramite una stimolazione cross-modale visiva-uditiva il cui scopo è quello di promuovere movimenti oculari indirizzati verso il campo visivo emianoptico.
Infatti la stimolazione visuo-acustica è in grado di stimolare i Collicoli, strutture cerebrali sotto-corticali adibite alla programmazione dei movimenti oculari.
L'esecuzione di movimenti oculari verso il campo 'cieco' aumenta la probabilità di detezione di stimoli visivi, lì presentati.

    Maurizio Cappellini