Il prof. Gian Carlo Corazza
al Rotary Club di Cesena

Il prof. Giancarlo Corazza, emerito dell'Università di Bologna, massimo studioso della storia e dell'opera di Guglielmo Marconi, protagonista per decenni della Fondazione Marconi, ha ricostruito i tratti salienti di questa personalità di eccezione al Rotary Club di Cesena, presieduto da Umberto Selleri,nella conviviale del 10 settembre all'Hotel Casali.
Confessa che la sua generazione ha potuto seguire ogni svolta della straordinaria rivoluzione delle radiotrasmissioni, ma che il vero salto di qualità si deve ricondurre agli anni dal 1895 al 1901, in cui maturarono le esperienze decisive di Guglielmo Marconi, una costellazione di invenzioni che ci condizionano tuttora in maniera molto diversificata per le applicazioni.
Guglielmo Marconi è il tipico "inventore" della telegrafia senza fili, che apre vie nuove senza neppure avere le linee teoriche di base che possano guidarlo in anticipo.
Deve costruirsi da solo e assemblare le apparecchiature di volta in volta per superare le difficoltà che gli si presentano a Villa Griffone, a Pontecchio,presso Bologna, dove giovanissimo si rifugia nella "stanza dei bachi" a provare e riprovare.

Giancarlo Corazza e Umberto Selleri

Una grande fede lo anima ed è fortunato per la madre irlandese che gli consente di parlare un perfetto inglese da vero gentlemen che gli servirà per gli incontri a Londra con i personaggi che contavano per aiuti consistenti e rilascio di brevetti, una madre importante che sostiene che i figlio va aiutato a scuola nelle materie dove primeggia e gli fa prendere lezioni di elettronica a cui è appassionato.
È un autodidatta che si tiene al corrente su ogni libro che lo possa aiutare in questa ricerca, ma che deve modificare di continuo gli strumenti da utilizzare.
Il suo mondo ruota intorno alle onde herziane e a come possono essere sfruttate per le comunicazioni a distanza superando gli ostacoli che si presentano con montagne e ancora più con la curvatura della terra.
Allora non si conosceva nulla dei rapporti tra le onde corte e la ionosfera con la riflessione dei segnali che avviene dai 60 ai 500 km.
di altezza dove gli elettroni liberi e gli ioni deviano l'onda e la rimandano verso la superficie terrestre.
La grandezza di Marconi è nell'avere sempre rinnovato anche contro lo scetticismo degli scienziati i tentativi sperimentali sulle distanze mano a mano che usciva dalla sua collina fino alla traversata dell'Atlantico.
Le testimonianze che riporta alla consegna del Premio Nobel per la fisica nel 1909 rivelano una personalità determinata non soltanto per la sua inventività, ma per la capacità di organizzazione di un'impresa che avrebbe portato benefici incalcolabili per la radiotelegrafia senza fili e le radiocomunicazioni fino all'attuale mondo wireless.
Per gli amici rotariani è bene ricordare anche che Guglielmo Marconi fece parte del Rotary di Bologna dal 1934 al 1937 l'anno della sua morte e che il Past Governor Edile Belelli nell'anno del suo governatorato '91-92 volle contribuire all'allestimento storico-museale della "stanza dei bachi" a Villa Griffone.

    Pietro Castagnoli
www.webalice.it/castagnoli.pietro

Guglielmo Marconi,
un genio figlio di due culture

Giancarlo Corazza, l'ingegnere che per venti anni è stato presidente della Fondazione Guglielmo Marconi, è intervenuto all'ultima conviviale del Rotary Club Cesena, presieduto da Umberto Selleri, e tenutasi la scorsa settimana presso il Ristorante Hotel Casali per illustrare la straordinaria vita del notissimo Premio Nobel per la fisica, Guglielmo Marconi.
"Guglielmo Marconi – ha spiegato Giancarlo Corazza - non è stato solo un grande scienziato, inventore e sperimentatore, ma anche un acuto imprenditore, infatti, seppe fin da subito motivare e guidare la sua squadra di lavoro nell'effettuare, con successo, il complesso e costoso esperimento trasmissivo attraverso l'etere dalla Cornovaglia a Terranova.
Il 12 dicembre del 1901 ci fu la comunicazione che costituì il primo segnale radio transoceanico, coprendo una distanza di oltre 3mila chilometri sull'oceano Atlantico.

Giancarlo Corazza e Umberto Selleri

Il 10 dicembre del 1909, dopo altri esperimenti che concluse con successo, Guglielmo Marconi ricevette a Stoccolma il Premio Nobel per la Fisica a riconoscimento del contributo dato allo sviluppo della telegrafia senza fili".
Un carattere forte e determinato, quello del Premio Nobel Marconi, ben evidenziato nell'intervento dell'ingegner Corazza che ha sottolineato anche aspetti meno noti del noto Fisico bolognese come la sua capacità di andare controcorrente e di sperimentare.
"Una delle doti più importanti di Marconi - ha ricordato Corazza - è stata quella di saper vedere ciò che altri non hanno saputo."

    Maurizio Cappellini