"IL PRETE DALLA TONACA LISA"

La conviviale del Rotary Club di Cesena del Venerdì, 5 dicembre è stata presieduta dal Presidente Incoming, Norberto Annunziata, già presidente del Rotary Club di Faenza nell'89-90, prima di trasferirsi a Cesena.

Francesco Zanotti

Comunica che Pierluigi Pagliarani sarà il Governatore del Distretto 2070 per il 2010-11 con un augurio da parte di tutto il Club che si sente onorato con lui per l'incarico internazionale di dover reggere il Distretto più numeroso del mondo.
Bisogna aggiungere che è considerato il Distretto della cultura per il Premio Galilei, il Nobel italiano.
La serata è dedicata al ricordo di Don Oreste Benzi, scomparso il 2 novembre 2007 a 82 anni, il prete dalla tonaca lisa, consumata, infaticabile apostolo della carità, il prete degli "ultimi" diciamo noi.
Francesco Zanotti ne ha scritto un libro singolare,di testimonianza come condivisione in oltre un decennio di vita.
Francesco Zanotti si incunea nei misteri del cuore di questo suo amico in Gesù con una serie di vicende personali e comunitarie che l'hanno trasformato.
È direttore responsabile del Corriere Cesenate che ha profondamente rinnovato non solo nella veste tipografica, ma nel modo di avvicinarsi ai problemi della nostra vita, ed è vicepresidente nazionale della Federazione italiana settimanali cattolici con un milione di tiratura di copie.
Non presenta direttamente il suo libro "Don Oreste Benzi dall'A alla Z" per le edizioni 'Ancora di Milano, il cui ricavato viene devoluto alla Associazione "Comunità Papa Giovanni XXIII" fondata dal Don Oreste Benzi che ora coinvolge oltre 40.000 persone nel mondo in 26 paesi.
Per ogni lettera dell'alfabeto Francesco Zanotti concentra un tema intorno a una situazione e fa parlare sempre Don Oreste. Alla conclusione della Z tiene a precisare che gli si addice il silenzio, Zeta come Zitto, il silenzio di chi è grato per quel che ha ricevuto.
E infatti nella riunione al Rotary non parla lui, ma preferisce dare la parola a Tania, l'esile giovane madre responsabile della Casa-famiglia di Calabrina, che risponderà alle sue domande.
Sappiamo che secondo il vangelo l'albero si vede dai suoi frutti.
In premessa però Francesco Zanotti precisa che Don Oreste Benzi non è il prete delle prostitute come viene presentato dalla stampa e nemmeno un buonista, ma severo e intransigente con sé prima che con gli altri, dentro alla Chiesa e ai suoi insegnamenti, sempre accompagnato nelle sue situazioni operative dai giovani.
Le domande che rivolge a Tania,che si schermisce, madre di tre figli che insieme al marito, modesto lavoratore, si è assunta il compito di accogliere nella sua casa insieme ad un altro adottato, in tutto undici con altri emarginati, sono dirette ad illustrare l'essenza di una casa-famiglia.
La condivisione totale, l'amministrazione comune dei beni trovano il loro supporto nella preghiera nella cappellina: per stare in piedi bisogna stare in ginocchio, la vita è stata un dono che bisogna rendere agli altri, il sacrificio di Gesù è il vero riferimento essenziale.
E i figli sono d'accordo?Non sempre, per loro è una scelta stupida fatta da mamma e papà, ma ci sono gli altri che non hanno nulla.
Il criterio di giudizio ultimo è la scodella vuota: "Il piatto vuoto è anche qua, non solo in Africa".
È una lezione di vita che davanti ai sostenitori professionisti della leadership come servizio, service above self, lascia trasecolati.
Francesco Zanotti ricorda un capodanno passato alla stazione di Rimini con i giovani della comunità, Don Benzi e gli homeless, i barboni e i diseredati di ogni specie, un momento di grande umanità senza barriere.
Ha ragione: a un certo punto resta solo il silenzio cristiano.
La conclusione del Presidente Norberto Annunziata è severa: siamo grati a Francesco che ci ha costretto a guardare a qualcosa che abbiamo vicino e abbiamo fatto finta di non vedere.
Il Club ha aiutato i diseredati del Brasile con computer e una panetteria.
Prima, il laboratorio-scuola a Gambo presso i lebbrosi, e la scuola a Neghelli.
Il prossimo è anche più vicino, tra noi,in noi.
    Pietro Castagnoli
www.webalice.it/castagnoli.pietro


AL ROTARY CLUB CESENA FRANCESCO ZANOTTI PRESENTA IL LIBRO 'DON ORESTE BENZI DALLA A ALLA Z'

È stata una serata davvero toccante la conviviale del Rotary Club di Cesena, presieduto da Maurizio Tortolone e tenutasi la scorsa settimana presso l'hotel Casali, con la presentazione del libro di Francesco Zanotti 'don Oreste Benzi dalla A alla Z'.
Al tavolo dei relatori Francesco Zanotti, direttore del settimanale Corriere Cesenate, Tania Mariani, responsabile della casa famiglia della 'Papa Giovanni XXIII' di Calabrina, Norberto Annunziata, vicepresidente del Rotary Club Cesena, Gian Luigi Trevisani, past president e Pierluigi Pagliarani, Governatore designato del distretto Rotary 2070 per l'anno 2011-12.
A un anno dalla morte di don Oreste Benzi, avvenuta il 2 novembre 2007, Francesco Zanotti, testimone autorevole del pensiero e dell'azione del prete 'manager e non sognatore della solidarietà' racconta fatti, aneddoti, episodi di vita vissuta.
“Ho accompagnato don Oreste – ha detto Zanotti - in molte occasioni, come nei suoi 'raid' nelle discoteche romagnole, dove si recava per andare incontro ai giovani fuori dalla propria diocesi.
Sapeva rapportarsi con loro sempre ed ovunque portandogli il messaggio cristiano come testimone diretto del Vangelo.
Una delle esperienze più belle vissute accanto a don Benzi – ricorda il direttore del Corriere Cesenate – è stato il capodanno di qualche anno fa con brindisi alla stazione di Rimini assieme ai senza fissa dimora.
'Non temo la cattiveria dei malvagi – ricordava sempre don Benzi rifacendosi a Martin Luther King – ma il silenzio degli onesti'.
Una vita spesa al servizio del prossimo, dalle giornate interminabili per cercare di soddisfare tutte le richieste di aiuto – termina Zanotti – che ha inciso enormemente anche sulle mie scelte di vita”.
Come ha inciso sulla vita di Tania Mariani che assieme al marito ha deciso di allargare la sua famiglia naturale, composta da tre figli, ad altri 4 ragazzi in difficoltà.
“Non potevamo rimanere indifferenti al bisogno che ci circondava – spiega Tania – così io e mio marito abbiamo deciso di accogliere nella nostra famiglia ragazzi che vivono situazioni di grande disagio.
Una scelta che, come tutti possono immaginare, ha comportato molti sacrifici sia a noi che ai nostri figli naturali ma che ci regala anche tante e tante gioie”.
Questo era don Benzi e questo continua ad esserlo oggi grazie anche all'associazione 'Papa Giovanni XXIII' da Lui fondata nel 1968 che, per esempio, porta a pranzo ogni giorno nel mondo oltre 40mila persone in stato d'indigenza più assoluta.
Tante le offerte d'aiuto pervenute al termine dell'incontro per sostenere l'opera di un prete che sapeva che senza la preghiera nulla è possibile e che offriva il suo aiuto ai bisognosi con opere concrete che, come accade, avrebbe voluto proseguissero sempre più numerose anche dopo la sua scomparsa.
    Maurizio Cappellini


DON ORESTE BENZI DALLA A ALLA Z

Don Oreste Benzi dalla A alla Z A un anno dalla morte di don Benzi (2 novembre 2007), un testimone autorevole del pensiero e dell'azione del "prete dalla tonaca lisa" racconta fatti, aneddoti, episodi di vita vissuta, raccolti in un ideale "alfabeto di don Benzi".
L'autore ha vissuto a stretto contatto con don Benzi, accompagnandolo in molte occasioni, come nei suoi "raid" nelle discoteche romagnole, dove si recava per andare incontro ai giovani fuori dalla propria diocesi, scavalcando il divieto del vescovo.
L'opera non è dunque una biografia - molte ne usciranno per l'occasione - ma l'insieme degli aspetti più caratteristici e quotidiani di don Oreste.
    Prefazione di Paolo Ramonda


Chi era don Benzi?
Don Oreste Benzi nasce il 7 settembre 1925 a San Clemente (RN), un paesino nell'entroterra collinare romagnolo a 20 Km da Rimini, da una povera famiglia di operai, settimo di 9 figli.
All'età di 12 anni entra in seminario a Rimini e viene ordinato sacerdote il 29 giugno 1949.
Fin da allora è grande il suo interesse per gli adolescenti e i giovani, per proporre “un incontro simpatico con Cristo”.
Dopo il 1950 inizia a lavorare con alcuni giovani che decidono di impegnare le proprie vacanze nell'animazione dei soggiorni montani per adolescenti in difficoltà.
Nel 1968 dà vita all'associazione “Comunità Papa Giovanni XXIII”, di cui rimane Responsabile Generale fino alla morte, il 2 novembre del 2007.
Ai funerali partecipano più di diecimila persone.