L'ON. PATUELLI AL ROTARY
SULL'UNITÀ D'ITALIA

L'On. Antonio Patuelli nella conviviale del Rotary Club del 4 ottobre all'Hotel Casali ha affrontato un tema di grande attualità: "Verso il 150° dell'Unità d'Italia".
È un amico rotariano del Club di Ravenna.

Antonio Patuelli

Radicato nella fede liberale fin dalla prima giovinezza, Presidente della Cassa di Risparmio di Ravenna e Vice presidente dell'ABI, direttore della rivista Libro aperto, già sottosegretario alla Difesa nel Governo Ciampi, unisce cultura ed esperienza politica per poter trattare un tema che implica una riflessione critica sul passato e sul futuro della nostra identità nazionale costruita con difficoltà e con oscillazioni tra centralismo e spinte federaliste.
Il Presidente del Rotary Club di Cesena, Maurizio Tortolone, lo ha invitato anche in nome dell' antica amicizia che lo ha legato per anni in Confagricultura, ma Patuelli confessa che si trova a disagio a ritornare a Cesena nel Club col ricordo vivo di Augusto Calzolari, altro carissimo amico.
La storia d'Italia va inserita nell'ambito di tradizioni che sono soltanto nostre.
Non è assimilabile a quella della Germania e al suo federalismo.

da sinistra Antonio Patuelli e Maurizio Tortolone

È un destino che si compie dal 1859 al 1861 e che si trascina fino ad oggi con problemi aperti.
Ognuno sa che c'è stata una questione meridionale dopo la spedizione dei Mille con Garibaldi e la fine del Regno delle due Sicilie: il divario nord-sud si è ingigantito con brigantaggio, mafia e forme di antistato.
C'è stata una questione romana dopo la conquista di Roma e la caduta del Papato nel 1870 che ha opposto cattolici e liberali.
Il risultato è stata la liberazione della Chiesa da un potere temporale che inquinava quello spirituale.
C'è ora una questione settentrionale che mette in crisi delicati equilibri tra stato e regioni in nome di un federalismo che risorge in forme radicali e rischiose.
La nostra storia è stata il frutto di un liberalismo moderato che col Cavour e dopo di lui ha saputo mediare opposte esigenze insurrezionali e populiste tipiche di un paese arretrato tra potenze affermate che come la Francia e l'Inghilterra esigevano stabilità nel Mediterraneo.
Due guerre mondiali si sono concluse mentre ci ponevamo dalla parte opposta rispetto alle alleanze iniziali.
La nostra Costituzione repubblicana è nata per rinsaldare una unità tra due Italie che avevano avute due esperienze diverse, il Regno d'Italia e la Repubblica di Salò.

da sinistra il senatore Cappelli, Patuelli e Tortolone

L'Adriatico ha segnato nel secondo dopoguerra la linea di demarcazione anticomunista Nato fino al 1989, dopo la caduta del Muro di Berlino.
Ora il federalismo fiscale deve trovare soluzioni di perequazione che non spezzino una solidarietà nazionale troppo precaria.
Sarebbe la fine di una identità che è stata salvaguardata in 150 anni.
L'analisi dell'on. Patuelli è incisiva e costituisce una proposta anche per le scuole ed ancor più è la risposta ai problemi attuali della crisi finanziaria internazionale che pare scuotere ogni punto di arrivo.
La sua analisi dei metodi di analisi del rating dopo il Basilea 2 è vasta e profonda rispetto alla finanza internazionale che costruisce senza riferimenti alle realtà patrimoniali e produttive esistenti.
È una seconda lezione appassionata che viene da chi a Ravenna si è lasciato alle spalle la crisi del gruppo Ferruzzi.
Dobbiamo essere grati per avere portato nel Rotary un'analisi critica della nostra storia.
Chi non ha il coraggio di affrontare il proprio passato a occhi aperti, snebbiati, non ha un futuro chiaro davanti e continua a brancolare nel disorientamento.
    Pietro Castagnoli
www.webalice.it/castagnoli.pietro

Verso il 150° anniversario dell'unità d'Italia. Questo il tema della conviviale del Rotary Club Cesena, presieduto da Maurizio Tortolone, e tenutasi recentemente presso l'hotel Casali.
Relatore d'eccezione Antonio Patuelli, presidente della Cassa di Risparmio di Ravenna.
Patuelli è, tra l'altro, membro del Consiglio Nazionale dell'Associazione Bancaria Italiana, vice presidente dell'Associazione fra le Casse di Risparmio Italiane e membro del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro.
Sottosegretario alla Difesa nel Governo Ciampi, Patuelli è uno storico attento delle vicende italiane ed ha parlato proprio in questa veste al Rotary Cesena ricordando a tutti che si avvicina il 150° anniversario dell'unità d'Italia.
“Un'Italia – ha detto Patuelli – che i Padri Fondatori con difficoltà hanno unito e che oggi il federalismo, se mal progettato, rischia di tornare a dividere.
Non poteva mancare poi l'accenno alla drammatica situazione economica internazionale.
“Molti ci dicevano – ha spiegato Patuelli – che il tempo delle banche 'locali' era ormai finito.
Ma oggi sono proprio queste ultime le più solide e quelle che meno risentono della crisi internazionale.
Noi – ha proseguito il presidente della Cassa di Risparmio di Ravenna – reinvestiamo quasi tutto il capitale raccolto sulle imprese produttive del nostro territorio.
La dimensione delle banche – ha terminato - non deve essere il fine ma il mezzo”.
    Maurizio Cappellini