IL WELLNESS DI NERIO ALESSANDRI
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Nerio Alessandri si è ripresentato tra i suoi amici del Rotary Club di Cesena, venerdì 17 scorso, più lanciato che mai.
E’ un personaggio carico di onori, il più giovane cavaliere del lavoro, insignito della Laurea Honoris causa in Ingegneria Biomedica dall’Università degli Studi di Bologna e della Laurea Honoris Causa in Scienze Motorie dall’Università degli Studi di Urbino.
Ha osato affrontare alle radici il problema della riformazione dell’uomo, di quella che la tradizione nelle nostre università chiamava paideia o bildung e che ora in un mondo in crisi di ciarlatani e questuanti è da riproporre con forza a tutti i livelli.
Cinque anni fa aveva presentato la sua sfida in un libro in cui raccoglieva la sua “filosofia dello star bene”.
Allora era Mister Technogym che consigliava il Wellness, un termine nuovo da lui inventato e che seguiva il periodo di successo del body building, della costruzione del corpo attraverso l’esercizio fisico e poi del fitness, della cura del corpo col movimento.
Wellness voleva essere la conquista di una nuova consapevolezza dello star bene, del rischio delle malattie della vita sedentaria di una società che delega ogni sforzo alle macchine e ci rende obesi e ci atrofizza, della prevenzione oculata dei mali che conseguono a un cattivo uso del proprio corpo con costi astronomici per chi deve gestire la salute pubblica.
Mirava alla riconquista di una nuova qualità della vita.
Oggi ribadisce che il Wellness è uno stile di vita, un progetto reale e aggiunge che “star bene conviene a tutti”, a se stessi, agli altri, ai bilanci privati e pubblici.
Da sempre la missione di Technogym è raggiungere una migliore qualità della vita attraverso l’attività fisica.
Il Wellness declinato, quindi, sul versante sociale, visto come elemento centrale della responsabilità sociale d’impresa.
Technogym ha aggredito e conquistato i mercati internazionali, ha sfidato gli americani sul loro terreno privilegiato e li ha superati grazie ad un concetto di innovazione continua nel mercato, nei prodotti e nei servizi.
Basta sfogliare un catalogo delle sue attrezzature sportive per palestre, scuole, ospedali, case, per la singola persona.
Si è servito delle macchine più raffinate, ma continua a dire che “wellness lifestyle” significa la centralità dell’uomo che si serve delle attrezzature più sofisticate per ottenere più efficienza nel lavoro, più energia, star bene con se stessi e con gli altri, più vitalità negli anni.
Il segreto del suo successo è in questo tentativo di avvicinarsi non alla “folla solitaria”, ma a ciascuno di noi nella sua singolarità responsabile.
Questo vale per ciascuno di noi, ma anche per i popoli e le loro tradizioni.
Il Brasile non è l’India e la Cina non è la Norvegia e tanto meno l’Italia.
Ognuno ha il suo clima, i suoi costumi, la sua lingua.
L’incredibile è che tutto ciò è partito da Gambettola e da Cesena, dalla Romagna.
Pezzo a pezzo ha esteso il fulcro della Wellness Valley cercando di cogliere le nostre attese e di comprenderne anche quelle di altri tanto diversi da noi.
La chiama “logica di un sistema di innovazione” che integra di continuo nuovi spicchi di cultura.
Ogni traguardo è un punto di partenza.
Ora l’incontro a livello mondiale è con la psicoterapia e con la pratica o terapia esistenziale.
Ci sono nuove culture con cui fare i conti per questa paideia globale.
La palestra delle origini era il luogo dell’esercizio non solo corporeo nel senso fisico, ma di tutto l’uomo nella sua integrità, nel senso più completo di “esercizio del vivere”, del corpo che vive.
Il Wellness dovrà orientarsi col tempo a ricuperare anche questa dimensione più sfumata, più complessa e più intima.
E’ la meta di un’ armonia da costruire con se stessi, con gli altri, col mondo.
Un progetto necessario più che mai e senza fine.
Nerio Alessandri è molto giovane.
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