MECCANICA: INNOVAZIONE E SVILUPPO NELL'IMPRESA ARTIGIANA
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Venerdì, 29 settembre, al Rotary Club di Cesena presieduto dal presidente Sanzio Gentili, Oliviero Zondini, titolare della “P.Z”., ha scelto il tema molto attuale dell’innovazione nell’impresa artigiana ad opera della meccanica.
Forse bisognerebbe usare il termine meccatronica, per la fusione con l’elettronica.
Oliviero Zondini è socio rotariano del Club e mostra nell’esposizione un rigore particolare teso all’essenziale.
Non per niente confessa che i suoi inizi sono stati in una industria di armi pesanti per la contraerea a Ginevra, dove quel che contava era la precisione assoluta, per fortuna tra colleghi svizzeri che amavano le vacanze nelle nostre spiagge di Romagna.
Nessuna difficoltà di intesa in un tirocinio rigoroso.
La ricerca della precisione nel suo lavoro in Italia è stata la base della ricerca di una qualità assoluta.
Ha potuto anche trasformare col tempo la sua azienda da un sistema verticale in un sistema orizzontale, dove quel che emerge è la condivisione di un lavoro sempre più fluido ed esatto.
Ognuno viene responsabilizzato in una programmazione a bordo macchina in modo da seguire il mercato con lavorazioni mirate.
E’ evidente che la risorsa umana diviene centrale con cinque e o sei anni di autoapprendimento e la possibilità di una sovrapposizione in rete di aziende diverse per la produzione.
In questo modo la sua azienda non ha subito crisi e ha potuto porsi all’avanguardia per le macchine utensili.
Zondini ha potuto svolgere una presenza oculata all’interno della Confartigianato anche per le risorse di finanziamento per le imprese artigiane in fieri e per i crediti agevolati e fideiussioni per acquisto di macchine utensili con la Cooperativa di garanzia di cui è presidente.
Il sistema di rete di relazioni è la base di queste attività con attenzione al mercato, alle risorse umane e all’esecuzione tempestiva degli ordini.
La sua parola d’ordine è che il cambiamento deve diventare sistema e la qualità deve venire prima della certificazione del prodotto.
Le domande fioccano.
E’ possibile che aziende piccole possano salvarsi e il trapasso di generazione come può essere garantito? E’ chiaro che ci vuole il supporto delle grandi imprese e che le partnership a senso unico non reggono nel tempo.
Come si concilia la figura tradizionale dell’artigiano con le macchine elettroniche? Resta sempre un margine di lavoro personale che dà la sua impronta.
La nostra meccanica può reggere il confronto con le grandi tradizioni internazionali di precisione come la Germania e l’Inghilterra? Abbiamo industrie competitive che non temono confronti da Pesaro a Modena, si pensi alla Ferrari e alla Ducati.
Come si può salvare la manualità artistica? L’estetica da noi ha il primato.
In un prototipo ci sono particolari sfumature che rendono il pezzo bello, un’opera d’arte.
E nelle scuole bisogna trasmettere con intransigenza il concetto di qualità totale che non si raggiunge mai.
Pietro Castagnoli
www.webalice.it/castagnoli.pietro
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