DAL FUMAIOLO FINO AL GIORDANO
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Nella splendida cornice del pianoro al rifugio "Biancaneve", a due passi dal Monte Fumaiolo a Balze di Verghereto, si è celebrato alla presenza del senatore Sergio Zavoli, del governatore del Rotary distretto 2070 Italo Giorgio Minguzzi, di monsignor Piero Altieri (che ha celebrato messa) e di Giorgio Partizsani, presidente del Rotary club Valle del Savio, il "gemellaggio dei Tre fiumi, Tevere, Savio e Senatello-Marecchia, le cui vene sorgive si muovono dalla catena del monte piu alto della Romagna.
II rito della "fusione" delle tre acque dei rispettivi tre fiumi (nella foto) ha voluto significare, come ha affermato il presidente Giorgio Partisani, "soprattutto un messaggio di pace e di amicizia,che avra il suo epilogo nel prossimo autunno in Israele con un altro gemellaggio lungo il bacino del fiume Giordano con un gruppo di Rotary club di quella zona". "L'acqua quindi come elemento di unione (e non di divisione) ed anche di spiritualità come ha sottolineato Sergio Zavoli con la sua proverbiale eloquenza e di rispetto verso questa risorsa indispensabile per la vita dell'uomo, e sempre Zavoli ha citato che nel mondo muoiono ogni giorno 40 mila bambini di sete e di fame ma non siamo informati.
"Converremo, ha detto Zavoli, che se cio accadesse ogni giorno avremmo lutti a non finire da celebrare. Eppure non sentiamo queste tragedie perche non siamo informati adeguatamente e, per questo, non responsabilizzati in prima persona a fare in modo che cio non accada".
Erano presenti tante personalità (a partire dal sindaco di Verghereto Fedele Camillini e gli altri colleghi delle vallate limitrofe) e molti appartenenti ai Rotary club delle zone bagnate da questi tre fiumi.
E riguardo l'acqua e molto allarmante il fatto che molte multinazionali si stiano accaparrando tutte le sorgenti d'acqua esistenti al mondo; il future si giochera infatti anche attraverso questa risorsa essenziale e non illimitata. Tornare quindi, in cima al Fumaiolo e alle sorgenti di questi tre fiumi della Romagna "dolce e solatia", e stato come ripartire dalle origini, per ripensare ad un nuovo modello di sviluppo, di civiltà, di confronto e dialogo fra i popoli, portatori di diverse culture e tradizioni.
Edoardo Turci
in Il Resto del Carlino - martedì 20 giugno 2006
Per domenica 18 Giugno, in cima al Monte Fumaiolo (che coi suoi 1407 metri è la”punta” della nostra Comunità Montana) avrà luogo un evento eccezionale.
Una sorta di gemellaggio ideale dei tre fiumi che da questo imponente massiccio montuoso traggono origine e che sono il Tevere, il Savio e il Senatello-Marecchia.
Un gemellaggio promosso dai Rotary Club della ValSavio, con l’adesione di tutti gli altri Club affiliati che operano nelle località situate lungo l’intero corso dei tre fiumi (da Rimini, Ravenna e Cesena quindi fino a Perugia e Roma).
Un gemellaggio patrocinato dagli Enti territoriali, quali il Comune di Verghereto e la Comunità Montana.
La giornata del 18 prossimo è stata pensata dall’attivo e brillante Presidente del Rotary Valle Savio, Giorgio Partisani, già all’indomani di un altro importante e riuscito convegno tenutosi in Bagno di Romagna e incentrato quella volta sui temi delle religioni monoteistiche nel mondo.
Idea, quella del gemellaggio sul Fumaiolo, prontamente accolta in loco (ma non solo, visto l’ampio coinvolgimento) quale preziosa opportunità per approfondire da un lato le tematiche storiche, ambientali e relazionali legate a questi tre corsi d’acqua, e dall’altro, per una migliore conoscenza e una forte azione promozionale del bellissimo habitat circostante le sorgenti.
Ciò naturalmente da accompagnarsi al “piatto forte” dell’iniziativa, che è incentrato sull’ approfondimento di natura etico-storica e culturale che il tema acqua e civiltà da sempre ispira e in qualche modo indirizza e condiziona l’uomo.
Fra le comunicazioni previste nella parte centrale della mattinata, si segnalano infatti contributi di rilievo in tal senso, affidati per esempio a Sergio Zavoli (riminese, noto giornalista e scrittore, oggi anche senatore della Repubblica), e a Don Piero Altieri (opinionista, direttore del settimanale “Corriere Cesenate”).
La storia del resto si respira attorno a quest’acrocoro che separa come una cesura fisica l’Appennino Centrale, nel quale si colloca, da quello settentrionale: una storia maiuscola, se solo pensiamo al Tevere “fiume sacro ai destini dei Roma”, ma anche al Marecchia, sulla cui foce sorse, sin da quei tempi antichi, Rimini, oggi capitale europea del turismo balneare.
Per non dimenticare, naturalmente, il caro e (solitamente) placido Savio, lungo il cui corso noi valligiani nascemmo, e ci formammo presto alla vita, alla conoscenza (anche del mondo e non solo, come è in uso oggi, per turismo) e al lavoro.
E la civiltà e i caratteri che abbiamo ereditato, nascendo da queste parti, lungo queste valli che dai tre fiumi si dipartono, sono essi stessi il frutto di un coacervo eccezionale di apporti ed esperienze fra le più diverse, dagli antichi umbro romani alle più recenti contaminazioni montefeltrine e malatestiane, sino ad arrivare alle dominazioni papaline e fiorentine, a seconda dei rispettivi livelli di penetrazione dalle stesse raggiunti.
Eventi e storie che hanno forgiato e plasmato non solo i caratteri e le lingue, ma che larghe tracce hanno pure lasciato negli assetti territoriali, architettonici e urbanistici di queste stesse zone, e che da approfondimenti ulteriori, come quelli in programma sul Fumaiolo, non possono che trarre giovamento.
E non sarà comunque fatta di solo studio e ricerca questa giornata: ci sarà pure il momento del ritrovo, dello svago e della ricreazione, della festa o dell’happening comunque la si voglia definire! Festa, perché no, pure di odori e di sapori, per preparare la quale Franco del “Biancaneve” e Guglielmo del “Ponte Giorgi” sono già al lavoro, puntando decisamente sulle ottime tipicità locali.
Arrivederci quindi a domenica 18 Giugno, nel segno dell’incontro, e nella speranza che il Fumaiolo, oltre a svelarci i suoi tesori, ci appaia in tutto il suo verde splendore, illuminato dal sole e dal sereno dei giorni migliori.
Giona Simoni
in Romagna Corriere - venerdi 16 giugno 2006
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