LA COCA MINACCIA IL CALCIO

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"Una vita disordinata e frenetica porta alcuni sportivi a cercare questa forma di sostegno"

Lamberto Boranga e Fabrizio Rasi

Il titolo del libro "Il cappotto Spagnolo" è curioso così come l'autore, Lamberto Boranga, indimenticato portiere del Cesena anni 70, quello per capirci della serie A e allenato da Pippo Marchioro. E' un personaggio originale ma di sostanza che riesce sempre a sorprendere.
Boranga ha parlato venerdì sera del suo libro ma soprattutto delle finalità al ristorante 'Casali' di Cesena nel corso di un incontro organizzato dal Rotary club di Cesena sul tema "Le morti nel mondo del calcio".
Le finalità si diceva sono davvero importanti, ovvero devolvere il ricavato in favore della associazione" SIA" che sta per sindrome laterale amiotrofica, una terribile malattia che sta colpendo anche i molti ex calciatori conducendoli inesorabilmente alla morte come è successo all'ex capitano dèl Genoa Gianluca Signorini.

Lamberto Boranga e Fabrizio Rasi

"Il libro - ha raccontato Boranga - è la storia della mia vita sportiva, in alcuni capitoli mi sono soffermato sul doping e sul fatto che alcuni miei ex compagni di quando giocavo nel Cesena come Rognoni, Frustalupi, Brignani e Beatrice se ne sono andati a causa di questa malattia le cui origini nonostante gli studi che si stanno conducendo sono ancora misteriose. Quando giocavo nella Fiorentina insieme a Beatrice ricordo che veniva sottoposto a terapie con usi massicci dei raggi x". Ricordiamo che di recente la procura di Firenze, che indaga sulle morti di quattro ex giocatori della Fiorentina, Longoni, Ferrante, Beatrice e Saltutti ha puntato tutta la propria attenzione su una somministrazione eccessiva di farmaci e di raggi x.
Uno sguardo al passato quindi ma uno anche al futuro quello che rivolge Boranga, "E'importante capire quello che sta succedendo anche per i calciatori di oggi e di domani visto che quelli che ci hanno già lasciato lo hanno fatto in età giovane fra i 38 e 45 anni".
Oggi comunque secondo Boranga (due lauree), che è da tempo uno stimato medico sportivo, più che il doping il vero pericolo è la cocaina "Nel calcio e nello sport in generale se ne fa un uso smodato basta vedere quello che è successo a Maradona e a Pantani (ndr. i nomi non li ha citati ma i riferimenti sono stati molto chiari). La vita sempre più frenetica e a volte anche disordinata degli sportivi li spinge a cercare questa assurda forma di sostegno".
Tra tanti argomenti delicati e interessanti la serata è stata piacevole anche grazie alla capacità di Boranga, sempre particolarmente estroverso, di raccontare gli aneddoti e le vicende della sua vita sportiva: "A Cesena il dottor D'Altri non ci ha mai somministrato farmaci particolari, praticavamo piuttosto il training autogeno voluto da Pippo Marchioro con metodi innovativi.
Il nostro doping erano solo il Sangiovese o la compagnia di qualche ragazza, a Cesena si viaggiava così".

    Roberto Daltri
(in Il Resto del Carlino domenica 11 giugno 2006)

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