MAURO PERNICI E L'ORTOFRUTTA CESENATE: MANGIARE MENO, MA MEGLIO
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Mauro Pernici ha affrontato al Rotary Club, presidente Fabrizio Rasi, nella serata del 26 maggio all'Hotel Casali, il problema dell'ortofrutta a Cesena. È socio del Club. È accompagnato dalla figlia Giorgia, studentessa del classico. La sua analisi è lucida e in una prospettiva storica come si addice a un bravo imprenditore che deve battere i tempi nuovi. Nella città della frutta non si può vivere di ricordi, ma guardare al futuro.
Una carrellata storica permette di capire che dagli anni '20 l'industria conserviera dell'Arrigoni costituisce la prima trama per il decollo industriale, ma bisogna attendere gli anni '50 perché si creino realtà imprenditoriali di livello per l'esportazione. Nel contesto della "Dino Manuzzi" si inseriscono le iniziative dei F.lli Roda con Marcello Chiesa e nel giro di venti anni si adottano le prime macchine elettroniche che nel mercato americano avevano avuto grande sviluppo. L'attenzione si orienta ai mercati del Sud e alle cooperative, ma si avvertono negli anni '80-90 le prime difficoltà per la nostra eccessiva frammentazione aziendale. La commercializzazione ha il sopravvento sulla produzione. La Roda negli anni '70 si fonde con la Decco e punta sui rapporti Spagna -Marocco. Con Nevio Lotti, lo zio di Mauro Pernici, nel '74 nasce la Roda con i nuovi progetti di automazione e packaging nei supermercati. È il segreto di un nuovo lancio nella internazionalizzazione con 500 persone che vi lavorano, un quadro di riferimento di quaranta paesi,un fatturato di 120 miliardi. La tecnologia più avanzata ha fatto fare il gran balzo in avanti nel servizio ai supermercati,che sono i nuovi grossi clienti. Nei mercati ortofrutticoli i nuovi imballaggi hanno sostituito le storiche cassettine di legno. Però per restare leader in un mercato mondiale si deve mirare a nuove varietà ortofrutticole come è avvenuto rapidamente altrove e puntare alla loro diversificazione col biologico. Per il kiwi, le pere e le pesche il problema dell'innovazione è centrale. Il settore malato è quello della pesca e si è fatto ricorso alle nettarine. C'è mancanza di concentrazione produttiva e commerciale nella nostra realtà. L'autotrasporto non regge la concorrenza estera,basti pensare all'Olanda. Le infrastrutture sono del tutto carenti.
L'agricoltura del futuro deve mirare a un prodotto sicuro per salubrità e gusto, con forti indici di selezione. Mauro Pernici ripete l'imperativo dietetico fondamentale per le nostre tavole: "Mangiare meno, ma meglio".
Le nuove confezioni dell'ortofrutta diventano il segreto per prodotti protetti e non manipolabili, con una tracciabilità sicura. I nostri pasti per il 50% sono consumati fuori casa e le confezioni ne sono la condizione. Bisogna mirare al consumatore come vero nuovo protagonista. Le confezioni della frutta con tutti i requisiti del gusto e della qualità dovrebbero essere alla base di una sana alimentazione fin dalle scuole primarie. Sappiamo tutti che la frutta è scomparsa dalle nostre tavole.
Dalla discussione emerge la necessità di un sistema di sinergie dalla produzione, alla distribuzione e al consumo che oggi manca, dal campo alla tavola. Altrimenti si.
resta tagliati fuori dal mercato globale.
Pietro Castagnoli
www.webalice.it/castagnoli.pietro
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