ALDO SPALLICCI:
UNA VITA TRA POESIA E IMPEGNO CIVILE
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Al Rotary Club, presieduto di Fabrizio Rasi, si è dibattuto il tema "Aldo Spallicci: una vita tra poesia e impegno civile". A trattarlo una coppia (anche nella vita) di professori Dino Pieri e Maria Assunta Biondi.
La vita vissuta come dovere, secondo l'etica mazziniana, la poesia sentita come fede laica e missione civile, sono le coordinate del percorso biografico e poetico di Aldo Spallacci (1886-1973), una fra le personalità più eminenti del Novecento romagnolo, non solo per quanto attiene la poesia in volgare cui avrebbe dato una svolta decisiva, sdoganandola per così dire dalla nicchia del genere satirico-ridanciano di marca ottocentesca e proiettandola verso le frontiere della lirica pura ma anche nei tanti altri ambiti nei quali ebbe modo di dispiegarsi una energia vitale davvero straordinaria.
In lui la disposizione contemplativa del poeta, che alimentò per oltre un sessantennio una vena copiosa ed ininterrotta, seppe convivere con un pragmatismo, incanalato nei diversi settori della sua multiforme attività. Fu medico pediatra, storico ed imprenditore di cultura, divulgatore appassionata dell'identità romagnola attraverso riviste da lui fondate, costituente, senatore repubblicano per due legislature, sempre coerente con i propri ideali di democrazia per i quali durante il periodo fascista venne perseguitato.
Per quanto concerne la poesia dialettale, Spallicci può essere considerato un classico perché esprime l'intera gamma delle percezioni fisiche e il comune sentire ma anche i temi alti dello spirito, quali la presenza del divino nella natura e la tensione verso i propri ideali.
Una antologia delle opere di Spallicci , a cura di Maria Assunta Biondi e Dino Pieri, dal titolo" Poesie in volgare di Romagna" è stata pubblicata dalla Casa editrice" Ponte Vecchio".
Franco Pieri
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