LA BIOLOGIA DELL'AMORE

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Alice

Il presidente del Rotary Club di Cesena, il neurochirurgo Fabrizio Rasi, ha scelto per la serata del 28 ottobre un tema "borderline", al limite.
Ha messo le mani avanti con una dotta citazione latina della poesia del III secolo: "Cras amet qui nunquam amavit, quique amavit cras amet". È il ritornello che i siciliani di Ebla cantavano per la festa di primavera, al ritorno delle fioriture e degli amori, la Vigilia di Venere, il Pervigilium Veneris: "Ami domani chi non ha mai amato, e chi ha amato ami domani".

Giuseppe Castaldo e Fabrizio Rasi

Il prof. Giuseppe Castaldo, una personalità nel campo della ricerca scientifica, preside della Facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali dell'università degli studi del Molise, ha presentato il tema che l'anno scorso ad Isernia affrontò con coraggio come prolusione accademica: "La biologia dell'amore".
Si deve all'amicizia con il nostro socio Pasquale Giorgi la sua venuta in Romagna. È medico, erede della migliore cultura napoletana, con una notevole apertura interdisciplinare di storia della scienza. A quarant'anni ha già esperienze di ricerche a Huston, Nancy, Parigi, nel campo della biologia molecolare.
Cita una frase del suo maestro di biochimica dell'Università di Napoli, Francesco Cetrangolo: "Oggi, e ancor meglio domani, l'amore si studia nella provetta del chimico".
Ferormoni Dagli anni '60 si è passati dallo studio dei ferormoni negli insetti ai mammiferi e anche nell'uomo. C'è un gruppo di cellule nella cavità nasale, vomeronasale, collegate con fasci nervosi al bulbo olfattivo accessorio, meno sviluppate nell'uomo, ma già presenti nel feto come regolatrici degli ormoni che svilupperanno gli organi sessuali.
Sono importanti gli studi sul sistema olfattivo, un fingerprint che dipende da una miscela di acidi grassi volatili che si combinano diversamente in ogni individuo. Gli odori hanno un ruolo importante nelle strategie riproduttive.
Valentina Per la donna spingono la scelta sul partner con cui generare un figlio il più possibile eterogeneo.
Tutto ciò avviene a livello cellulare, ma la scelta umana è orientata alla bellezza del volto. L' esempio di Nefertiti, la regina egiziana, ne è la prova: la fronte alta, gli occhi grandi, le labbra pronunciate. Sono i canoni di una bellezza che valgono per tutti gli uomini e che hanno avuto diffusione anche nei fumetti. Si pensi alla Valentina di Crepax. L'ideale è quello di un volto di donna giovanile nel periodo della massima fertilità.
Il volto dell'uomo di Neanderthal è scimmiesco, ma l'homo sapiens ha scelto un altro binario di bellezza. Il neurobiologo Alessandro Cellerino ha sostenuto la tesi di questo binario divergente in "Eros e cervello".
Ogni donna cerca il suo principe azzurro, ma davanti alla scelta tra il bello e povero e il brutto e ricco, nel periodo della fertilità è attratta dal partner geneticamente più efficiente. Se è pressata dal condizionamento sociale sceglie quello che garantisce maggiore benessere ai figli.
Anche il mondo animale offre infiniti esempi di questi rapporti tra caratteristiche estetiche e capacità riproduttive.
Nell'uomo interferiscono radicalmente i fattori culturali e sociali. Nei periodi di carestia prevale la bellezza prosperosa; nei paesi industrializzati, nel terrore del colesterolo, la modella anoressica.
La serotonina è più presente nelle fasi di innamoramento acuto e poi scende nella fase del "volersi bene". Potrebbe essere una prova certificata, ma forse è meglio continuare a sfogliare la margherita, come fa la piccola Alice, undicenne figlia del professore, nell'ultima delle immagini che hanno accompagnato l'affascinante e garbata esposizione.
Non poteva mancare un serio e alto dibattito sui condizionamenti genetici e l'influenza della storia, della cultura, delle mode, cui il professore non si è sottratto, specialmente in relazione alle responsabilità personali delle scelte individuali, ma non si può negare che le scienze neurologiche e biologiche hanno aperto vie nuove per la comprensione dei nostri comportamenti di base.
    Pietro Castagnoli

GIUSEPPE CASTALDO

Breve Curriculum vitae

Nato a Napoli il 22 novembre 1961.
Laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Biologia Clinica presso l'Università di Napoli.
Dal 2001 è Professore Ordinario di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica e dal 2002 è Preside della Facoltà di Scienze presso l'Università del Molise.
Ha soggiornato presso alcune prestigiose struture di ricerca estere: Baylor College of Medicine, Houston (Prof. C.T.Caskey); Laboratoire de Biologie Moleculaire, Université Paris V (Prof. M. Goossens), Centre de Medecine Preventive, University of Nancy (Prof. G. Siest).
Ha preso parte, anche come coordinatore, a Unità Operative di Progetti di ricerca finanziati dal CNR, dal Ministero della Salute, dal MIUR, dall'AIRC, dal Consorzio Interuniversitario Biotecnologie, dalle Regioni Campania e Molise, dalla Fondazione Veneta per la Fibrosi Cistica.
Negli ultimi 10 anni ha svolto ricerche nel campo della diagnostica molecolare di malattie genetiche ereditarie e dell'analisi di mRNA espressi da cellule neoplastiche per la diagnosi precoce di micrometastasi.
È autore di diverse pubblicazioni, una quarantina delle quali ospitate su riviste internazionali dotate di comitato di revisori.
Negli ultimi anni è regolermente presente, in qualità di moderatore e relatore su invito, a Congressi Internazionali nel campo della Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica.
È stato titolare di corsi ufficiali nei settori della Biochimica Clinica e della Biochimica presso la Facoltà di Scienze dell'Università del Molise (corsi di laurea in Scienze Ambientali, Scienze Biologiche, Chimica), la Facoltà di Medicina dell'Università di Napoli, la Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università di Napoli, la Facoltà di Biotecnologie dell'Università di Napoli.
È consulente scientifico del CEINGE-Biotecnologie avanzate di Napoli, membro del comitato scientifico del Parco Scientifico e Tecnologico di Napoli, componente dell'albo degli esperti del CIVR (Comitato d'indirizzo per la valutazione della ricerca universitaria), componente della Commissione scientifica, Coordinatore del gds "Applicazioni diagnostiche della Biologia Molecolare" e delegato regionale (Campania) della Società Italiana di Biochimica Clinica; è componente del Direttivo regionale della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS).

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