Il Polo di Cesena: assetto attuale e prospettive di sviluppo

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Corsi di laurea delle Facoltà di Agraria, Architettura, Medicina Veterinaria, Ingegneria, Psicologia e Scienze Matematiche Fisiche Naturali. Questa l'offerta formativa del Polo universitario di Cesena dell'Alma Mater Studiorum di Bologna.
Per illustrare l'attuale assetto del Polo Romagnolo e le prospettive future il Rotary di Cesena ha invitato, venerdì 13 maggio presso l'Hotel Casali, il professor Dario Maio, presidente del Polo di Cesena.
Al tavolo dei relatori, oltre al presidente del Rotary Club Gustavo Girotti, anche il professor Achille Franchini e il cavaliere Davide Trevisani.

Dario Maio

Il Polo Romagnolo comprende tra l'altro, oltre a Cesena, anche Forlì, Ravenna e Rimini.
"Negli anni - ha detto il professor Maio - i Poli Romagnoli hanno ampliato la loro offerta formativa fino agli attuali 82 corsi di laurea e 26 master".
I numeri del Polo cesenate che attualmente conta, tra l'altro, 42 professori ordinari, 51 associati e 62 ricercatori, sono di tutto rispetto e in crescita sia dal punto di vista degli iscritti, passati dai circa 4mila del 1999/2000 ai 5mila di oggi, dei quali il 75 per cento provenienti dalla Romagna, sia sotto l'aspetto degli investimenti.
Anche il patrimonio immobiliare è rilevante, superiore agli altri Poli della Romagna, con 33 immobili e una superficie complessiva di 31mila metri quadri occupati.
Emerge dunque un'università che ha saputo rispondere al progetto di decongestionamento dell'Ateneo Bolognese.

Dario Maio

Quali invece i nodi che affliggono il Polo cesenate? "Siamo - ha spiegato il professor Maio - ancora carenti di personale docente e tecnico amministrativo.
E' necessario inoltre - ha proseguito - creare un vero e proprio Campus Universitario cesenate eliminando l'attuale frammentazione del Polo nelle diverse sedi presenti in città".
Quale futuro attende i laureati romagnoli? "Le nostre aziende - ha detto Maio - sembrano essere poco attente ai nostri laureati, anche a quelli migliori, e così accade che questi, il più delle volte, accettano le allettanti offerte che provengono da Università, Centri di Ricerca e Aziende straniere.
E' necessario perciò - ha proseguito il presidente del Polo di Cesena - un rinnovato impegno sinergico tra tutte le componenti sociali e istituzionali per invertire questa tendenza.
E' poi fondamentale trasformare Cesena da sola sede didattica a sede Universitaria".
Tutte richieste accolte dal presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, cavaliere Davide Trevisani.
"Io - ha detto Trevisani - sono ottimista sul futuro dell'Università a Cesena.
Da parte nostra - ha proseguito - c'è tutto il sostegno possibile dimostrato anche dall'impegno economico della Fondazione Cassa di Risparmio che destina, all'Università cesenate, gran parte del suo budget.
Come sempre - ha concluso Trevisani - se si farà gioco di squadra potremo ottenere ottimi risultati anche per il Polo universitario Cesenate".


Rassegna StampaRassegna Stampa:
Il resto del Carlino 18.5.2005

Situazioni e prospettive del Polo universitario a Cesena

Dario Maio
Il prof. Dario Maio, docente dell’Università di Bologna, Presidente del Polo scientifico-didattico di Cesena, e direttore del Biometric System Laboratory, nell’ultima conviviale all’Hotel Casali del Rotary Club di Cesena di venerdì 13 maggio ha esaminato la situazione del Polo universitario di Cesena nel contesto del Polo universitario romagnolo e si è posto la domanda sul suo futuro.
Il Rotary Club di Cesena fin dagli anni ‘80 ne ha seguito da vicino i progetti di fondazione e di sviluppo ed è molto interessato a sostenerla.
Non tutti sanno che il prof. Dario Maio è un leader mondiale nelle ricerche biometriche, intese a sostituire o integrare tecniche di riconoscimento tradizionali come quelle basate su smart card o password per garantire una maggior sicurezza. È uno dei centri di eccellenza del Polo universitario cesenate..
L’analisi che ha condotto sottolinea la necessità di uscire dal periodo didattico che ha caratterizzato le attività dal 1989 per passare alla nuova fase della ricerca. I poli in Romagna sono quattro con una caratterizzazione specifica a parte la trasversalità del Centro linguistico. Si trattava di decongestionare gli studenti da Bologna, dei quali il 25% provenivano dalla Romagna. Allo stato attuale c’è una ripartizione abbastanza equa tra Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini. Hanno sede in Cesena la Facoltà di Architettura, di Psicologia, la seconda Facoltà di Ingegneria, mentre da Bologna Agraria, Ingegneria, Medicina Veterinaria, Scienze matematiche fisiche e naturali offrono la possibilità di studi decentrati. Gli iscritti a Cesena sono 5088: le nuove immatricolazioni 925; 42 sono i professori ordinari, 51 i docenti associati, 68 i ricercatori, 90 gli incarichi professionali, ma bisognerebbe raddoppiare. Per quanto riguarda gli spazi Cesena non ha un campus, la dislocazione si è dispersa sul territorio. Non è stata una scelta felice questa dispersione, se si pensa che ingegneria II è in magazzini che erano A? ???Ÿd?A strutture del vecchio mercato. Il prof. Maio inoltre lamenta la carenza di ambienti bibliotecari aperti anche in orari notturni, specie per i collegamenti on line.
La conclusione più amara è che i cesenati, in varie occasioni, gli hanno dimostrato che non sanno neanche che a Cesena esiste una università.
Il dibattito approfondisce i problemi. Perché Motorola e Microsoft che sembravano dovere portare insediamenti a Cesena si sono eclissati?
Il prof. Maio non è stato chiamato a trattare. Mancano infrastrutture e altrove la mano d’opera intellettuale anche più qualificata costa 1/10 della nostra. Il Prof. Achille Franchini rileva che per il settore delle scienze alimentari il 70% dei contratti è con aziende fuori del nostro territorio, mentre le nostre anche più importanti non investono nella ricerca.
Il prof. Maio sottolinea che la saturazione dell’occupazione deriva dal fatto che molti laureati non possono trovare posto nelle aziende che non riescono a rinnovarsi. Il cav. ing. Davide Trevisani, che è stato un protagonista forte dell’affermazione dell’università a Cesena, ricorda gli sforzi della Serinar, la società di servizi della Cassa di Risparmio di Cesena che ha erogato fin dall’inizio oltre il 25% dei suoi fondi, per l’Università primo capitolo nei suoi bilanci, e che la biblioteca Ghirotti, con sale computer e possibilità di estensione e collegamenti on line può essere messa al servizio degli studenti in ogni orario necessario. Per quanto riguarda il caso Motorola, il Politecnico di Torino si offrì con la sua disponibilità, ma non risulta che gli investimenti siano stati all’altezza delle attese. Per la Microsoft, al di là dell’amicizia diretta con il dott. Paolucci, non ci sono state trattative, ma solo notizie lette sui giornali.
Il Presidente arch. Domenico Gustavo Girotti ha ricordato che sabato, 21 maggio alle ore 17 alla Biblioteca Malatestiana sarà inaugurata la mostra dedicata al Centenario del Rotary International delle opere di Marco Guidi, architetto cesenate del Settecento.
Corriere Romagna, 15 maggio 2005
    Pietro Castagnoli
www.webalice.it/castagnoli.pietro

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