SABATO ALL'ARENA: MADAME BUTTERFLY
Appuntamento dei rotariani, amici e famigliari, all'arena di Verona d'estate col Rotary.
Una gita di quelle coi fiocchi, in cui si portano i figli anche adulti a vedere l'opera, a far fiutare loro la lirica sperando che vi si ammalino di melomania che vuol dire sentimento, sospiri di soddisfazione, canticchiando sottovoce le arie che tutti abbiamo sentito, magari origliando, la nostra nonna che cantava"Un bel di vedremo". Canto di speranza, di ottimismo d'amore lontano che si spera ritorni.
Questo anno la sceneggiatura era ancora di Zeffirelli, quell'intrigante mago dello spettacolo i cui colori e le cui sceneggiature vestono la musica degli ocra dei tramonti e rendono lo spettacolo toccante.
Verismo e favola, amore e dedizione, sacrificio e perdono di Cio-Cio-San. Alla nuova moglie del tenente ignara dell'avventura accorsa al marito durante la sua permanenza nella sua terra ed il finto matrimonio pur consumato ella canta.
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Sotto il gran ponte del cielo non v'è
Donna di voi più felice
Siatelo sempre,
non v'attristate per me
e salutandolo al figlio:
O a me, sceso dal trono
dell'alto Paradiso
guarda ben fiso fiso
di tua madre la faccia!
Che t'en resti una traccia.
Amore addio!
Addio piccolo amor!
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Attimi di silenzio e poi applausi scroscianti qualche occhio commosso, lo spettacolo avvincente dell'Arena, lo sciamare tra consensi, commenti, critiche che ci fanno sentire tutti esperti, ma sicuramente tutti commossi, nel senso che anche questa volta l'Arena ci ha aperto lo sportello dell'anima ed un vento caldo l'ha attraversata, facendoci assaggiare per un attimo il calore dei sentimenti.
I più moderni, dopo un colpo di tosse, riprendono la faccia impassibile di chi scafato si è anche un po' meravigliato dentro di se di questa debolezza.
Poi il ritorno nel cuore della notte, che la maggior parte magari passa normalmente insonne e invece nel pullmann l'aria di vacanza scolastica accarezza le menti fino a far addormentare tutti fino a Cesena.
I bomboloni ancora caldi di cui si discuteva alla partenza da Verona attenderanno per un'altra volta dato che tutti corrono a casa sperando di continuare a dormire mentre l'insonnia riapparirà e i bomboloni se li mangiano i ragazzi appena ritornati dalle discoteche.
Provare per credere e cosi quest'altra volta facciamo due pulmann.
Pierluigi Pagliarani