SAMBI A BAGNO DI ROMAGNA

E’ stato fatto per noi un dei tanti incontri che cercano di smuovere le coscienze singole, di dare le informazioni affinché tutti in questo villaggio globale si possano fare un’idea di quello che succede e che qualcuno erroneamente crede avvenga lontano da casa nostra invece è nella stanza accanto.
Monsignor Sambi Dobbiamo smettere di credere come allocchi alle televisioni di destra o di sinistra nelle quali disputano i più disparati giornalisti o politici che non si sono mai mossi dai loro uffici dai colori neutri e dall’aria condizionata perenne, occorre imparare a conoscer i fatti direttamente dalle persone che li vivono facendosene poi un giudizio proprio.
Sergio Zavoli Come diceva Ernesto Galli della Loggia in un fondo sul Corriere della Sera, i professionisti delle apparizioni televisive hanno tanto poco tempo per documentarsi che ci propinano approssimazioni, inesattezze ed a volte a loro insaputa o meno anche delle falsità pur di apparire sullo schermo.
Quel pazzo di Giorgio Partisani, Presidente eccellente del Rotary di Valle del Savio, ha tentato, e c’è riuscito, di portare a Bagno di Romagna i  rappresentanti delle tre fedi monoteistiche che si confrontano in Israele.
Per la comunità ebraica italiana in Israele il Presidente arch. Cassuto ex vicesindaco di Gerusalemme, per i cattolici Mons Sambi nato e vivente a Sogliano nelle varie parentesi in Terra Santa  dove svolge la funzione di Nunzio Apostolico in Israele e Cipro, e che, da quando è rotariano ad Honorem del Club di Valle del Savio, si presta a testimonianze partecipando ad incontri con la discrezione e l’attenzione del diplomatico, ma con la determinazione di chi crede nelle proprie idee, infine la palestinese Rula Jebreal  giornalista e conduttrice del canale televisivo La7.
L’incontro fra i tre era  magistralmente coordinato da quel meraviglioso conduttore che è sempre stato Sergio Zavoli.
In una piccola città come Bagno di Romagna, un Sabato mattina di pioggia, c’è stato l’incontro su “ La religione via al fanatismo o strumento di pace”. Bella domanda di difficile risposta. Il titolo intrigante ha conquistato Sergio Zavoli, ha fatto venire da Israele l’arch. Cassuto e dalla televisione dove lavora, la giornalista Rula Jebreal.
Eravamo nonostante il tempo inclemente oltre trecento, affascinati dalle parole di Zavoli, dagli interventi di Mons Sambi, dalle repliche con passione e temperamento della giornalista palestinese ,dalla calma di Cassuto.
Abbiamo capito che se nessuno sacrifica un po delle sue richieste e non ascolta  anche quelle degli altri sarà molto difficile fare la pace. Tutti hanno ragione, tutti hanno dei morti, ma dal fondo traspare sempre il possesso della terra , dell’acqua, la sicurezza, la intolleranza, la differenza razziale stranamente tra popoli originari della stessa terra.
La religione aiuta? Sicuramente questo non è sembrato, qui sembra che si combattanodue Dei diversi, mentre è lo stesso visto da angolature distinte e contrapposte.
Volontà di pace, belle parole, bombe fra le parti che perciò non possono certamente ragionare, che avrebbero bisogno di una terza parte che li aiuti, ma ognuno dei due cerca la parte che pensa sia più vicina a se stesso.
La vecchia Europa è come l’Araba Fenice che esista ognun lo dice, dove  sia nessun lo sa. E cosi il tempo passa i morti crescono le famiglie si incancreniscono in odi che ci vorranno secoli per essere se non eliminati almeno assopiti.
Il mondo dice loro di non far rumore ed ognuno non vuole responsabilità per poi essere accusato dalla parte avversa. Siamo usciti con la tristezza nel cuore, il Governatore Canducci ha parlato anche di quale aiuto possa dare il Rotary, ma in una situazione  così difficile occorre lavorare in silenzio sperando che un improvviso raggio di sole si affacci quasi per miracolo e per miracolo si trovi la persona o le persone che avvicinino le due parti, sicuramente dovranno essere due che attualmente non si sono scoperti troppo o dovranno essere molto coraggiosi per vincere ognuno i contrari della propria parte.
Una cosa straordinaria in un paese accoccolato nel verde fra le montagne con tanti Rotariani che facevano Rotary in un mondo di indifferenza colpevole quanto la partecipazione diretta al conflitto. Il mondo moderno è come una sola casa, si sente tutto dalla parete laterale, si può attraversare in un baleno, si può andare in altra stanza se quella in cui viviamo non è confortevole e facciamo ancora finta di non sentire di non vedere e badiamo al nostro “particolare”, come se fosse possibile.
Ringraziamo chi questo incontro l’ha voluto, ringraziamo chi vi ha partecipato come protagonista e ringraziamo i presenti che hanno dimostrato di voler capire.
Non possiamo ne fare una relazione ne trasporre le parole dette che in questo clima possono poi esser interpretate in modo diverso, anche per quella abitudine moderna di smentire le cose dette come se chi era presente non capisse mai.
O ugualmente la bravura dei giornalisti moderni, matematici del linguaggio che te lo smontano e rimontano, ci mettono le virgole e la punteggiature in maniera diversa e ti fanno dire quello che ognuno non ha mai detto e specialmente se il coraggio uno non ce l’ha e si domanda, ma chi me lo fa fare.

    Pier Luigi Pagliarani