NEI SECOLI FEDELE

Marco Minicucci
I tragici fatti di Nassiriya sono stati l'ennesima testimonianza dello spirito di sacrificio dell'Arma dei Carabinieri, alla quale tutti gli italiani vogliono bene e sono riconoscenti, lì duramente colpita ma, come sempre, subito pronta a ricominciare. Esprimendo rispetto, solidarietà e per quanto possibile conforto ci sentiamo vicini ai familiari delle vittime, ma nei 190 anni della sua storia le testimonianze di spirito di sacrificio dei Carabinieri e di fedeltà allo Stato sono innumerevoli. Oggi oltre 1200 operano all'estero in "zone calde": Irak, Bosnia, Kosovo, Afganistan, Albania, Eritrea, Guatemala, impegnati in operazione di pace, benvoluti dalle popolazioni locali, richiesti e apprezzati non solo per la loro preparazione specifica ma anche e soprattutto per la loro grande umanità.
Questa è stata la necessaria e doverosa premessa prima di affrontare l'argomento specifico della serata.
È largamente diffusa e molto numerosa la categoria dei parlatori prolissi, che con lunghi discorsi e parole difficili riescono a dire nulla o quasi anche su argomenti di generale disinteresse; perciò è stato tanto più gratificante e gradito ascoltare il Tenente Colonnello Marco Minicucci. Il tema era "I Carabinieri tra la gente" cioè il problema della sicurezza individuale e collettiva, un problema attuale di grande interesse per tutti e per ciascuno: con una relazione contenuta nei tempi canonici, cioè breve, ha trattato l'argomento in modo esauriente, con parole semplici e chiare col tono cordiale e discorsivo di amici che si ritrovano e si raccontano: una boccata d'aria fresca e pulita.
La sicurezza è il primo diritto (non scritto ma implicito nella Costituzione) che lo Stato ha il dovere di garantire ad ogni cittadino, un compito e una responsabilità che però non può essere soltanto affidato alle Forze dell'Ordine. Due sono i principali connotati della "sicurezza": quella reale e quella percepita egualmente importanti e necessari.
Sicurezza reale è quella oggettiva, quantificata da parametri numerici e statistici: numero dei reati, trasgressioni, furti, rapine, incidenti …….. È questo un dato pressoché costante, che può e deve essere migliorato, anche se complessivamente in Italia le cose vanno meglio che in molti Stati vicini come, per esempio, Spagna, Francia, Germania.
La sicurezza percepita è invece una sensazione soggettiva, quella che ogni cittadino sente per sé e per la propria famiglia, percepita come rischio di restare vittime di un reato ed è determinata da molti fattori: microcriminalità, pericolo di scippi, strade poco illuminate, scarsa sorveglianza, strade indecorose per mancanza di pulizia, viabilità precaria per strade con insufficiente manutenzione, scarso rispetto delle regole, e via di seguito; è un bisogno in forte aumento che fa pericolosamente crescere insicurezza e sfiducia; oggi su questo aspetto è particolarmente rivolta l'attenzione dell'Arma con una "nuova" politica che è poi ritorno al passato e recupero dello spirito originario, utilizzando però tutti i moderni e sofisticati strumenti che oggi la tecnologia può offrire.
Nei grandi centri urbani l'urbanizzazione ha cambiato il rapporto non solo numerico tra il cittadino e il carabiniere che è visto soprattutto come un burocrate distante addetto ad esercitare controlli e ad applicare sanzioni; non è invece così nei piccoli centri dove il carabiniere è un punto di riferimento sicuro, considerato un amico e un garante vicino e partecipe ai problemi quotidiani della gente; questo è il giusto rapporto che deve essere recuperato con la "Polizia di Prossimità". Il motto è: "Arma dei Carabinieri più vicina, più visibile, più accessibile", da realizzarsi con nuovo personale e con nuovi strumenti: il Carabiniere di Zona con competenza su territori limitati in grado di conoscere gli abitanti e i loro problemi, Carabinieri dotati di radio localizzatore collegato alla centrale operativa e armati con bombolette spray per allontanare i malintenzionati, possibilità di fare denunce via Web, sito telematico in grado di dare informazioni e ricevere richieste e consigli, auto dotate di sofisticati strumenti collegati a banche dati per individuare in tempo reale persone sospette o ricercate, targhe di auto rubate e rispettivi proprietari.
Tutto questo, come è stato anche rivelato dai sondaggi, è apprezzato e piace ai cittadini, ma non basta: l'offerta di sicurezza dei Carabinieri è più vasta e si identifica con tre connotati: presìdi, complementarietà e globalità.
Dei presìdi si è già detto e sono attuati con nuclei territoriali cominciando dal Carabiniere di zona e di quartiere.
Complementarietà vuol dire coordinamento e collaborazione con tutti quanti, enti o associazioni, hanno a cuore il benessere comune: enti amministrativi, polizia urbana, quartieri, gruppi di volontariato; senza sovrapposizioni e spreco di tempo e di risorse: Polizia di prossimità ma anche Polizia di Comunità.
La sicurezza fisica del cittadino non basta. Globalità significa anche salvaguardia, tutela e protezione dell'ambiente in generale, garantire cioè un ambiente sano e sicuro sotto tutti gli aspetti: per questo, a supporto e integrazione dell'arma territoriale, operano i Reparti Speciali: Nuclei di tutela ambientale, di tutela della salute, di tutela del patrimonio artistico e monumentale, Nuclei antisofisticazioni alimentari (NAS), Gruppo operativo falsificazioni monetarie, Ispettori per la Banca d'Italia, sulle attività agricole e sulle attività produttive.
Sono questi, riassunti qui in modo incompleto e approssimativo i principali concetti illustrati dall'amico ex socio Tenente Colonnello Marco Minicucci; la relazione è stata interessante, gradita e molto apprezzata da tutti i presenti. A completamento e integrazione di quanto già detto, il relatore ha infine gentilmente risposto anche alle numerose domande che gli sono state poste per chiedere precisazioni e approfondimenti.
    Carlo Bottari