LA REALTA' OROGEL NEL MONDO DEI SUPERMERCATI
Il rag. Bruno Piraccini nell'incontro conviviale al Rotary Club di Cesena di Venerdì 27 Febbraio è stato accolto dal Presidente Mons. Piero Altieri con un "Ben tornato". Nel febbraio del 2001 era stato insignito del Paul Harris Fellow per la sua eccellente attività imprenditoriale, insieme ad Alberto Sughi per la pittura. Allora era presidente del Club l'avv.Augusto Calzolari, al quale è stato rivolto il saluto e l' augurio degli amici rotariani per le sue condizioni di salute. La conviviale era a base di prodotti surgelati dell'Orogel con la possibilità di una verifica della loro bontà e qualità, anche con un questionario individuale sulla possibilità di distinguere surgelati e congelati. Ha primeggiato il nuovo Presidente eletto Gustavo Girotti, palato fine e bravo architetto, oltre che esperto navigatore come lo fu in anni oramai lontani il padre Gastone.
Il rag. Bruno Piraccini doveva parlare de "La realtà Orogel nel mondo dei surgelati: prospettive del mercato europeo" come propulsore e organizzatore di un progetto di vasta portata per il quale la nostra agricoltura, nel solco della grande tradizione cesenate e romagnola, gli deve essere grata.
Cifre alla mano ha potuto dimostrare che 2300 soci costituiscono la base sociale di quanti coltivano in campo aperto e 2300 sono i dipendenti direttamente coinvolti nelle attività dell'impresa.
Basta guardare l'organigramma che esalta e sviluppa una realtà preesistente inserita in una coordinazione a filiera.
C'è una base di cooperative di primo grado con 2153 soci che comprende Orogel fresco con 1252 soci, l'Arpor con 184 soci, l'Assoro con 102 soci, Granfrutta Zani O.P. con 615 soci che confluiscono nel Consorzio Fruttidoro di Romagna di cui il 20% in Orogel Surgelati SpA e l'80 % in Orogel So. Coop. Per un eguale 50% inoltre sono collegati con Vivai Vitroplant e Agrario BioTecnologie.
Un organigramma di questo genere consente una missione di fondo per la "la bontà naturale" con un fatturato complessivo del 2003 di 227,5 milioni di Euro e una produzione di 203.000 tonnellate delle quali 60.000 in surgelati.
Sono cifre di tutto rilievo che pongono Orogel con 135 milioni di Euro al 3° posto in Italia, al primo nella vendita delle confezioni da 1 Kg., al secondo nelle vendite vegetali e azienda leader nel settore catering, con 14 filiali e agenzie dirette e 30 concessionari.
La "magia del freddo" consente con l'abbassamento rapido della temperatura sotto i 18 gradi, che si può ottenere solo a livello industriale, la trasformazione dell'acqua in cristalli di ghiaccio che impediscono le reazioni enzimatiche e chimiche. Orogel in questo modo ha una vasta gamma di prodotti vegetali, piatti pronti, vegetali da agricoltura biologica, gelato, ittico, precucinati, paste semilavorate e vol au vent, avicoli.
Bruno Piraccini ha una parola d'ordine per mantenersi nel mercato: continua innovazione di prodotto nella qualità e verifiche nella certificazione e soprattutto una grande attenzione per essere primi, o i secondi, nel mercato della grande distribuzione per il marchio.
Gianluca Pagliacci, collaboratore, ha sviluppato l'altro grande tema di Orogel per i prodotti top lanciati negli ultimi 10 anni, tutti orientati a prodotti "naturalmente ricchi di", con una alimentazione sana e naturale, contraria alla chimica. Nel "progetto benessere" la parola d'ordine è"mangialo perché fa bene!".
Giancarlo Foschi, altro collaboratore, ha spiegato quali sono gli accorgimenti per la difficile conquista dei mercati di nicchia all'estero. Possiamo inserirci solo per la migliore qualità di pomodori, spinaci, erbe aromatiche, grigliati e il catering per i settori industriali.
Ci rendiamo conto del fatto che siamo sempre in una zona di frontiera per le garanzie del biologico, senza attentare agli altri prodotti con il solito terrorismo che finisce con l' abbattersi solo sui produttori. L'innovazione esige costi, conseguenti abbattimenti di prezzi, ma anche grande attenzione per il rispetto della tradizione culturale del mangiare che la grande distribuzione tende ad uniformare.
Pietro Castagnoli