"Dalla Romagna all'Europa: le grandi reti
europee e la loro importanza
nell'economia continentale e locale"


Paolo Costa In quest'anno rotariano, come già più volte abbiamo sottolineato, un attenzione particolare è stata dedicata a problemi in qualche modo collegati all'Est europeo: è il taglio che don Piero ha voluto dare alla sua annata; anche l'argomento di questa relazione rientra in questo filone: "Dalla Romagna all'Europa: le grandi reti europee e la loro importanza nell'economia continentale e locale".
In realtà si tratta di un tema generale di più ampie dimensioni, ma le principali vie di comunicazione europee che passano o partono dalla Romagna devono poi proseguire oltre i confini dell'Italia per collegare le capitali delle nazioni dell'est; e di questo e della loro funzione strategica in particolare si è parlato.
L'on Costa, attuale Sindaco di Venezia, è stato Ministro dei Lavori Pubblici nella passata legislatura, ora è un membro del Parlamento Europeo dove ricopre la carica di Presidente della Commissione Trasporti, Turismo e politiche Regionali. E' quindi un autorevole conoscitore ed esperto della materia.
Dopo una panoramica generale il relatore ha chiaramente illustrato la situazione e i problemi relativi alla E 55 e alla E 45, cioè al collegamento Venezia, Ravenna, Cesena, Orte, con concretezza e realismo senza ingenerare facili e false aspettative.
Prima di tutto ha chiarito che l'onere per opere di questo tipo è di stretta competenza statale e pertanto per esse non esistono finanziamenti europei. E' infatti stato deciso che fondi comuni della U.E. possano essere destinati solo ai valichi tra stati e/o a porti e opere marittime (autostrade del mare).
Le fasi preliminari dovrebbero ormai essere "vicine" alla dirittura d'arrivo, tuttavia l'esatto tracciato, i progetti esecutivi, i preventivi dei costi, gli esecutori, i gestori dell'opera e le modalità di finanziamento non sono ancora state definite.
Queste opere richiedono tempi abbastanza lunghi e, una volta esaurito l'iter preliminare, per la realizzazione sono necessari una decina di anni.
Attualmente sono interessate a quest'opera e se ne contendono la realizzazione due "cordate o gruppi contrapposti: la "New Co Nuova Romea s.p.a." e la "Gefip Holding".
La New Co Nuova Romea è formata dagli Enti Locali compresi nel tratto Venezia-Ravenna (recentemente si è ritirata Rovigo), la Regione Emilia-Romagna, la Regione Veneto, la C.M.C., Banche locali e altri: ha già presentato all'ANAS uno studio preliminare per il tratto Mestre-Ravenna costato tre milioni di euro mentre poi un secondo stralcio dovrebbe riguardare l'adeguamento della E 45 fino a Mestre.
L'on Costa è favorevole a questa soluzione perché è in uno stato più avanzato almeno per il tratto Venezia-Ravenna utilizzando il lavoro già fatto e il denaro speso; Governo e ANAS ora invece sono più favorevoli al "progetto Gefip" perché temono che, una volta realizzato il primo stralcio, il secondo slitti alle calende greche facendo la fine dell'attuale E 45 che già oggi è diventata inadeguata e lo sarà molto di più quando sarà agibile la E 55 da Mestre a Ravenna.
La Gefip Holding (società che fa capo all'ex notabile D.C. Vito Bonsignore) è un gruppo italo-francese: ha proposto di unificare l'intero percorso in un unico progetto e di realizzare con un unico lotto il tratto Mestre-Orte con le procedure del Project-Financing: i privati costruiscano l'opera secondo i piani approvati entro il 2012, rientrando poi negli investimenti con la gestione diretta. Questa è la soluzione che oggi riscuote i maggiori consensi; è sostenuta dal governo e accettata dall'ANAS. Resta però ancora da decidere se il percorso Cesena-Orte dovrà essere realizzato solo con un radicale adeguamento dell'attuale E 45 o se si dovrà procedere anche mediante rettifiche e sostanziali modifiche del tracciato.
Con l'adeguamento della E 45 e la realizzazione della E 55 e l'autostrada adriatica A 14 Cesena diventerebbe uno dei più importanti nodi stradali d'Italia con ovvi vantaggi per tutta la Romagna.
L'importanza strategica e l'urgenza di quest'opera è emersa evidente sia dalla relazione che dagli interventi che ne sono seguiti; discussioni e polemiche sono continuate anche nelle settimane successive e sono tuttora in corso nella stampa e nelle sedi istituzionali sia locali che nazionali.
    Carlo Bottari


Superstrada o autostrada? La E45 in attesa di una decisione

Andare a Venezia dalla Romagna sarà più semplice, ma verso Sud? Le due cordate che si contendono la realizzazione della Nuova Romea hanno idee molto diverse sul tratto da Ravenna a Roma. Gli enti locali riuniti nella NewCo sono per un adeguamento dell'attuale superstrada E45, la Gefip Holding propone invece la prosecuzione dell'autostrada Nuova Romea fino a Orte, con una serie di tratti appenninici costruiti ex-novo. Da Mercato Saraceno la nuova arteria stradale potrebbe lasciare la Valle del Savio, puntando verso Novafeltria, per riprendere l'attuale percorso in territorio toscano. In tutto, 400 chilometri esatti di tracciato per un costo stimato di 9 miliardi di euro, dei quali ben 5 miliardi, nonostante il project financing, sarebbero a carico dello Stato. La tormentata storia della Nuova Romea va così ad aggiungersi alla telenovela infinita della superstrada Ravenna-Cesena-Orte, completata nella seconda metà degli anni '90 dopo tre decenni di progetti, lavori e polemiche. La soluzione caldeggiata dalla NewCo, 132 chilometri di superstrada tra Mestre e Ravenna, sembra ormai stretta all'angolo, nonostante sia ancora ufficialmente nella lista delle 21 opere prioritarie della Legge obiettivo. Ulteriore tegola sulla società è stata la decisione della provincia di Rovigo, il mese scorso, di sospendere la propria partecipazione in NewCo. Eppure la soluzione proposta costerebbe "appena" 900 milioni di euro allo Stato, su di un costo totale compreso tra i 2,2 e i 4 miliardi (che si costruisca o meno il tunnel sotterraneo di Mestre).
La senatrice Laura Bianconi (Forza Italia) non vede di buon occhio l'ipotesi di una nuova grande arteria tra Venezia e Ravenna che si fermi alle porte dell'attuale E45: "Sono già in corso interventi per la messa in sicurezza della E45 per oltre 60 milioni di euro ma, ugualmente, la superstrada attuale non regge. E reggerà ancora meno con l'apertura della E55 Venezia-Ravenna. Per questo l'Anas, giustamente, sta studiando e prendendo in considerazione per tempo diverse ipotesi di pedaggiamento della Ravenna-Orte. Potrebbe essere rifatta per tronchi, pagandosi da sola".
L'onorevole Roberto Pinza (Margherita) condivide la necessità di un collegamento unico dal Veneto al Lazio, anche se in tempi diversi: "In prospettiva non penso a ipotesi diverse da un unico percorso autostradale tra Venezia e Civitavecchia. In ogni caso meglio partire subito con un asse Venezia-Cesena, raccordato alla A14 e non limitato a Ravenna".


Niente grandi opere targate Europa per la Romagna. I grandi corridoi continentali di trasporto, gli unici finanziabili dall'Unione europea, non passano dalle nostre parti. Dei quattro progetti che interessano l'Italia, su un totale di 29, solo quello delle "autostrade del mare" potrebbe toccare le coste romagnole. Si tratterebbe di un sistema di porti lungo l'Adriatico in grado di offrire tempi certi per il trasferimento delle merci, una buona carta per spostare gran parte del traffico commerciale dalla gomma alle navi. Ma sul progetto non vi è ancora nulla di certo. Degli altri corridoi - Lione-Torino-Trieste-Budapest, Genova-Gottardo-Basilea, Brennero-Palermo - nessuno attraversa la Romagna. Solo l'ultimo dei tre si trova nelle vicinanze, passando per il nodo di Bologna. In ogni caso il finanziamento dell'Ue a questi progetti sarà erogato solo per le aree di confine. Mentre per le opere complementari ai corridoi, come la E55-E45 Venezia-Roma, l'Unione europea non può nulla.
Il punto sulle grandi reti europee e sulla loro importanza nell'economia continentale e locale è stato tracciato da Paolo Costa, sindaco di Venezia e presidente della commissione Trasporti, turismo e politiche regionali del Parlamento europeo, lo scorso venerdì 9 gennaio. Ospite del Rotary club di Cesena, non si può certo dire che l'ex ministro dei Lavori pubblici (Margherita) abbia trattato l'argomento vendendo fumo ai presenti: "La Romagna non è toccata dai grandi corridoi e il percorso da Venezia a Roma è di stretta competenza statale".
Un aiuto all'area Adriatica e alla Romagna sarebbe potuto venire dall'approvazione del Corridoio 8 (Bari-Durazzo-Sofia-Mar Nero), che avrebbe fatto dell'autostrada A14 un'asse puntato verso i nuovi mercati dell'est. Così non è stato. Il corridoio, nonostante l'appoggio della presidenza italiana e l'inclusione nella lista dell'ex commissario europeo Karel Van Miert, è stato accantonato dal Consiglio europeo del 12 dicembre scorso.
Unica novità all'orizzonte per le infrastrutture viarie romagnole sembra essere l'autostrada Venezia-Ravenna, parte dell'itinerario europeo E55. Su questa importante arteria stradale però devono essere sciolti ancora diversi dubbi. Arrivata in Romagna, si innesterà semplicemente sulla superstrada per Ravenna-Orte, o proseguirà come autostrada fino a Roma, trasformando in modo radicale l'attuale E45?
Due cordate contrapposte se ne contendono la realizzazione. La prima è formata dagli enti locali del tratto Venezia-Ravenna, le regioni Emilia-Romagna e Veneto unite a diversi comuni e province, oltre a una serie di gestori autostradali e banche locali. Raccolti nella società NewCo Nuova Romea, gli interessati hanno presentato all'Anas il 10 settembre scorso uno studio preliminare, costato tre milioni di euro, sulla nuova arteria. Soldi che, forse, sono stati spesi invano. Il ministro alle infrastrutture Pietro Lunardi infatti, dopo aver appoggiato il progetto inserendolo nella lista delle 21 opere prioritarie sulle quali si concentrano i fondi della Legge obiettivo, dal giugno scorso ha preferito appoggiarne un altro. Si tratta del piano presentato dalla cordata italo-francese guidata da Gefip Holding (società con a capo l'ex notabile Dc Vito Bonsignore) che mira a realizzare una nuova Autosole, costruendo in un unico lotto autostradale l'intero tratto compreso tra il tunnel di Mestre e Orte. Per la nuova autostrada la Gefip ha proposto il Project financing: i privati costruiscono l'infrastruttura, secondo i piani entro il 2012, rientrando poi degli investimenti con la gestione diretta.
E l'Anas si è subito "schierata" con il ministro. Ignorando il progetto di NewCo Nuova Romea, il consiglio di amministrazione dell'ex ente pubblico per le strade ha approvato il 9 dicembre il piano promosso da Gefip Holding, dichiarandolo di pubblico interesse e conforme alla legge Merloni. La delibera del Cda deve passare al vaglio del ministero delle Infrastrutture e trasporti, al quale Anas ha chiesto la possibilità di impegnare fondi della Legge obiettivo. Nell'attesa di un pronunciamento formale del ministro sulla delibera Anas, il Governo ha siglato il 19 dicembre scorso un'intesa sulle opere strategiche con la regione Emilia-Romagna in cui si parla, genericamente, di "tratta emiliano-romagnola del corridoio Venezia-Ravenna-Orte-Civitavecchia E55-E45". Un modo per far accedere il progetto vincitore della nuova Romea, qualunque esso sia, alla torta di 18,7 miliardi di euro (13,9 pubblici) messi sul piatto da Governo, Regione e privati per collegare al meglio l'Emilia-Romagna ai grandi corridoi europei.
"Non sono d'accordo sull'ipotesi di un unico lotto fra Mestre e Orte - ha commentato Costa - mentre appoggio l'ipotesi avanzata da Emilia-Romagna e Veneto. Nel primo caso si dovrebbe ripartire da zero, mentre le due Regioni hanno iniziato lo studio tre anni fa investendo risorse. Non ha senso azzerare il lavoro fin qui compiuto".
Costa, da ex ministro dei Lavori pubblici, ha colto l'occasione per criticare il suo successore: "Nel 2004 non è previsto un solo euro per le opere della Legge obiettivo, qualche somma viene stanziata solo per alcuni progetti. Per questo Lunardi pensa che il project financing sia la soluzione migliore, la più cantierabile, per la Romea".
    (in Corriere Cesenate) Michelangelo Bucci