"Le acque povere"



Scorre il flusso della memoria nelle acque povere di Tommaso Cantori. E' stato inaugurata sabato scorso e rimarrà aperta al pubblico fino al 6 dicembre l'esposizione "Le acque povere. Dipinti su carta" dell'architetto cesenate Tommaso Cantori. La mostra, allestita presso i locali di Palazzo Ghini, è composta da sessanta acquerelli, dipinti con l'originale tecnica ad olio su carta. Tommaso Cantori La personale, che è stata organizzata dal Rotary club di Cesena, ha due obbiettivi. In primo luogo si è voluto "fare uscire dal capanno" un pittore fino ad ora sconosciuto, questa è infatti la prima esposizione di Cantori. La mostra ha anche una finalità benefica. Cantori ha infatti messo a disposizione del Rotary club i suoi quadri. I proventi ricavati dalla vendita delle opere verranno devoluti per contribuire all'operazione Polio plus. Dal 1988 il Rotary International in collaborazione con l'Organizzazione mondiale della sanità, si adopera per eliminare la poliomelite da tutti i continenti, e già sono stati raggiunti risultati positivi in tal senso.
Nelle sue opere Cantori dimostra una forte passione e un grande interesse per l'ambiente e la natura, in particolare per le acque, da qui il titolo della personale. Dai quadri esposti emerge una contemplazione stupita del paesaggio, le saline, il mare, il fiume. L'artista si immerge in questi piani fatti di colore. "Il disegno fissato sulla carta - dice Cantori - è come un diario non scritto, ma disegnato. Proprio perché questi disegni rappresentano una sorta di diario fino ad ora infatti non avevo mai pensato di esporli".
Le acque di Cantori sono povere, silenti, scroscianti, sonore, sono acque che rappresentano le istantanee di una vita, con colori fissati ma allo stesso tempo mobili, che creano immagini in cui tutto scorre.
La mostra è aperta al pubblico tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.30 e la domenica anche al mattino dalle 10 alle 13.
    Lia Montalti
(in Corriere Cesenate 28 Novembre 2003)

E' il tema della mostra allestita da Tommaso Cantori a Palazzo Ghini, 60 quadri su carta, paesaggi che hanno per sfondo le nostre povere acque, silenti, fruscianti, sonore, secondo la sottile distinzione che ne ha fatto.
Niente decadentismo, o crepuscolarismo, in questo titolo. Solo l'osservazione che non ci sono cascate fragorose dalle nostre parti e nemmeno fiumi dal letto fondo e torbido, ma ruscelli che vanno in secca col caldo e d'inverno trasbordano violenti, contrasti questi che non piacciono al nostro illustre architetto contemplativo.
Chi non conosce Bibi non immagina quanta e quale malinconia e solitudine poetica ci sia in questo suo sguardo incantato, pronto al sorriso, a stemperare i drammi della vita. Sono disegni, più che pitture e vedute, costruzioni ideali per comunicare una filosofia di vita.
Bibi è un saggio all'antica che vuole toccare l'essenziale. I suoi disegni sono costruzioni ordinate: un capanno con la rete in acqua e una linea di fuga chiusa in alto da strati di nuvole che riflettono colori chiari riverberati dal basso; una garitta che pende, barcolla semiappoggiata a due lembi di terra bagnata dalla risacca; le acque immote delle saline di Cervia con prode verdastre; una barca blu all'ormeggio nel canale che si staglia tra i tronchi dei pini e il fogliame denso della riva che si confonde con le ondulazioni; i capanni da pesca affondati a riva in pineta; un ciuffo rigoglioso di agave sulle dune mentre lontano si intravede il luccichio di spuma delle ondate; il gioco delle sartie dei pennoni delle reti sospese a ragnatela all'imbocco del porto. E' questa la serie di immagini, trascelte nella presentazione affettuosa dell'amico Pier Guido Raggini, che ci dànno al vivo il senso di una visione distaccata, serena, semplice della nostra terra di Romagna. Bibi si considera un pittore della domenica, quando libero dai suoi più gravi impegni professionali, si dedica a cogliere questi momenti di felice fuga dai pesi della vita e ritorna fanciullo, con un sorriso nativo che cela una sottile ironia. E' il desiderio di una serena umiltà. Dietro le spalle c'è l'eredità di Giannetto Malmerendi, il pittore che come nessun altro ha amato le nostre valli, le valli di un tempo quando tra i pini s'alzavano eleganti le aigrettes e i cacciatori sparavano alle anatre iridate di pascoliana memoria. E c'è anche quella di Severi e di Fortunato Teodorani, i cui quadri ha potuto ammirare alle pareti di casa.
Ora questa sua parentesi di vita viene raccolta in una mostra di sessanta quadri che devolve a scopi benefici per il Rotare International e la Rotary Foundation di cui fa parte da anni lontani. Con la vendita di questi quadri, sulla base di 150 euro ciascuno, si possono vaccinare mille bambini e contribuire alla eradicazione della polio nel mondo secondo il programma esaustivo per il centenario del 2005.
Un mondo di poesia si irradierà nelle nostre case e nei nostri uffici. L'amico Bibi potrà essere fiero di avere portato il suo contributo ad un'opera benefica. Lo aveva già fatto con la sua azione professionale, ora lo continua con la sua arte.
    Pietro Castagnoli
(in Romagna Corriere 22 Novembre 2003)

Le acque povere di Cantori

E’ un personaggio della TV. che, tra l’altro, verrà ricordato per una frase che ripete spesso. “Comunque andrà, sarà un successo!
Parafrasando Chiambretti, anche noi, a cose fatte ed a ragion veduta,pos- siamo tranquillamente affermare: “Comunque la si guardi, è stato un successo!”. Prima di tutto dell’artista (adesso non sappiamo più se dobbiamo chiamarlo Architetto o Maestro), poi un successo di immagine per il Club e per il Gruppo Consorti che hanno sponsorizzato e organizzato la mostra e per il Presidente, un successo per l’aspetto sociale e umanitario, un successo per il risultato economico raggiunto.
La mostra ha rappresentato un rilevante evento cittadino ed ha avuto un grande eco in tutta la stampa locale: il Corriere Romagna, il Corriere Cesenate, La Voce, Il Resto del Carlino hanno pubblicato numerosi e ampi servizi, tutti positivi, sull’allestimento della mostra, unanimi critiche entusiastiche alle opere esposte ed elogi per le doti dell’artista finora sconosciute e insospettabili.
E’ stato un successo per Don Piero che sconfiggendone la riluttanza ha costretto Bibi, come si dice, “ad uscire dal capanno”.
E’ stato un successo in campo sociale e umanitario: tutte le opere esposte, donate gratuitamente da Cantori, sono state messe in vendita per raccogliere fondi da inviare alla Rotary Foundation a favore della campagna Polioplus per la competa eradicazione della poliomielite nel mondo, campagna che sarà positivamente conclusa nel 2005, anno del centenario della fondazione del Rotary.
Un successo anche sul piano organizzativo ed economico: le opere esposte, tutte vendute, non sono state sufficienti ha soddisfare le numerose richieste; sono state vendute complessivamente 72 opere e l’utile netto è stato di 8430 euro già completamente versato alla Rotary Foundation.
In questa breve cronaca della manifestazione, non avendone le competenze, non ci addentriamo in critiche e commenti che, a cominciare da quella Pier Guido Raggini nel depliant di presentazione della mostra, come abbiamo detto, sono stati tutti positivi e saranno a suo tempo pubblicati nella nostra rassegna stampa.
    Carlo Bottari