LA SERATA DEI ROTARIANI.
ROSSI, PAGLIARANI, TREVISANI


Rossi Trevisani Pagliarani

Nel filone dell'Europa e delle sue prospettive, il Presidente don Piero ha voluto mettere la voce di chi avendo una esperienza internazionale anche specifica ci ha portato la visione vissuta. E sono tre rotariani che dimostrano come gli esperti sono qui e non occorre andare su molti argomenti molto lontano per avere una visione di certi problemi più vicina alla realtà.
Gian Luigi Trevisani Ha cominciato Gigi Trevisani fornendoci in maniera chiara ed inusitata i numeri, le spiegazioni ed i significati dei numeri dell'Europa attuale e futura. Ci ha detto quale sarà il futuro prossimo come numero di europei, come numero di addetti burocrati, come peso nel mondo, come viene percepita dagli italiani, imprenditori e no questa Europa, esperienza epocale, mai vissuta temuta e allo stesso tempo attesa. L'incognito fa sempre paura, ma se si accettasse questo modo di pensare sarebbe impossibile fare qualsiasi cosa, fino a non voler uscire al buio o percorrere una strada sconosciuta o intraprendere una nuova attività nel proprio o in un paese sconosciuto. Se avessimo spiegazioni così chiare sempre ci sarebbe più facile capire e giudicare con la nostra testa invece di quella dei giornali o televisione che sono sempre gli "altri".
Pier Luigi Pagliarani ci ha parlato come occorre fare per discutere, trattare, commerciare con questi nuovi paesi, europei dal prossimo anno o dal 2007. Esperienze di vita vissuta, che ci hanno puntualizzato come i rapporti di joint venture, di contratti di vendita o di fondazione di nuove società siano sempre facilitati dal capire la mentalità delle persone a volte molto diversa, dal rispetto delle loro identità nazionali , delle loro tradizioni, del loro modo di pensare e come occorra tenere in conto la loro educazione economica ricevuta a scuola che a volte si scontra con la loro stessa mentalità improvvisamente liberista.
Pier Luigi Pagliarani Il rispetto dei loro tempi della loro burocrazia che talvolta allunga oltre il pensabile le trattative è uno scoglio di cui tener conto.
I nuovi paesi hanno la voglia dei consumi, ma non avranno le possibilità finanziarie per un certo tempo e data la disponibilità di mano d'opera anche qualificata saranno prima paesi produttori che paesi consumatori portando anche squilibri nell'economia dei nostri paesi. La migrazione delle aziende all'est dove trovano costi nettamente inferiori proseguirà e la difesa dei nostri posti di lavoro passerà attraverso alla capacità di innovazione, ricerca che le aziende italiano dovranno dimostrare di avere. Idee semplici che i cervelloni economici non tengono forse debitamente in conto per mancanza di esperienza sul campo. Questa nuova grande Europa farà anche morti, specialmente nelle piccole aziende che sono le più impreparate alla concorrenza. Nell'agricoltura che si troverà a competere con costi di mano d'opera nettamente inferiori i contraccolpi saranno forti ed occorrerà inventarsi soluzioni legate al territorio con denominazioni tipiche come in ambito enologico.
Gilberto Rossi Gilberto Rossi imprenditore rotariano, uno dei primi ad andare ad Est con successo, tanto da essere in quei luoghi un riferimento, per la saggezza della gestione, per la sua Fondazione che si occupa di formare nuovi cervelli come fosse una realtà locale, per i rapporti col territorio. Ci ha parlato di cosa aspettarci in futuro. Da imprenditore ha cavalcato la libertà degli scambi, le sfide da vincere anche in quel senso, il fatto che nel mondo esistono tanti paesi e popoli affamati e bisognosi di tutto e quindi esiste un mercato a disposizione infinitamente grande. Ha dichiarato di combattere il protezionismo latente che sta riapparendo sotto forma di proposta per una riapparsa dei dazi doganali a protezione delle industrie nazionali. Ha trattato l'argomento da imprenditore di successo, coraggioso e voglioso di combattere sicuro di vincere, posizione ben diversa da quella di chi ha paura del buio.
Tre rotariani che non si erano parlati prima della conviviale e che pur con diverso taglio non si sono sovrapposti nelle loro relazioni che hanno illustrato, senza insegnare, raccontando esperienze che ascoltate hanno dato ad ognuno di noi una immagine che ci permette di dare un giudizio nostro. La bellezza del Rotary, libertà tolleranza, professionalità. Occorre andare avanti nella direzione ri-iniziata dal Presidente che alla fine dimostra che le relazioni tenute dai rotariani sono forse più interessanti perché questi non fanno di mestiere i parlatori, ma raccontano le loro esperienze che servono a farci una opinione personale.
La tavernetta era piena, quelli che non sono potuti venire avevano evidentemente altri impegni, ma hanno perso qualcosa.