Il lavoro a distanza

Il lavoro a distanza è detto anche telelavoro.
Ne hanno presentato la problematica tre giovani nella riunione del Rotary Club di Cesena il 17 ottobre scorso sotto la presidenza di Mons. Piero Altieri e alla presenza del prof. avv. Italo Giorgio Minguzzi dell'Università di Bologna, del Club Bologna Carducci, amico tra gli amici del nostro Club, legato alla nostra città dai ricordi di una vita e per una comunanza di rapporti con l'avv. Chino Belletti, che fu maestro di coerenza e di impegno di studi e di vita per molti di noi.
L'amico Italo dovrà rinnovare nel 2005-2006 anche l'impegno del padre Livio che fu Governatore del Distretto 186 nel 1964-65, quando eravamo uniti con il Veneto, non con la Toscana. Ora il 2070 è il primo nel mondo con i suoi 94 Club.
Il prof. Italo Minguzzi ha una esperienza di lavoro più che ventennale, mai troncata, con il RYLA, il seminario per i giovani che si tiene ogni anno nell'ambito del Distretto. I nostri ricordi vanno all'83-84 quando si tenne al Pelagone, nella terra rossa di Maremma.
RYLA significa Rotary Youth Leadership Awards, che tradotto alla lettera è il conseguimento di una leadership nel loro lavoro per i giovani.
Sulla parola leadership, guida, ogni sfumatura di interpretazione può essere invocata, in particolare se si parte dalla premessa di un “servizio” che ognuno di noi deve rendere agli altri con la sua professione, o livello professionale.
Quest'anno il RYLA del 2070 si è svolto all'Isola d'Elba-Porto Ferraio anche con la partecipazione di tre giovani inviati dal Club di Cesena che hanno relazionato sui temi e sui problemi affrontati.
La novità, rispetto alle relazioni degli anni scorsi, è stata la presentazione su schermo gigante con l'uso del computer dei punti chiave discussi, mentre i tre giovani si susseguivano nella loro esposizione critica.
Il vice direttore del Corriere Cesenate, dott. Francesco Zanotti, si è avvalso della sua esperienza di giornalista e ne è stato l'artefice intelligente, un esempio per il futuro per chi vuole uscire dalle riunioni con una documentazione precisa. Basterebbe un dischetto, o la possibilità di ricorrere ad una e-mail da casa da parte di chi vi è interessato.
Lia Montalti, laureanda in scienze internazionali con una tesi avvincente sulle “località montane”, argomento essenziale cui la rivista culturale del Rotary “Realtà Nuova” ha dedicato un importante numero speciale, ha aperto la discussione.
Il RYLA di quest'anno aveva come tema “Telelavoro: dal lavoro distante al lavoro a distanza”. Già dal 1984 il Congresso di Riccione del 2070, con l'aiuto degli esperti più avanzati dell'Università di Pisa e di Firenze, era stato dedicato al problema dell'innovazione tecnologica in informatica e alle sue radicali conseguenze umane e sociali.
La domanda di Lia Montalti è precisa:”Il dilemma che ha afflitto ciascuno di noi, che in qualche modo ci spaventava pensando a questo mondo tecnologico, il mondo delle grandi distanze che si superano cliccando sul mouse, il mondo di cui siamo chiamati a far parte, riguarda appunto lo spazio lasciato all'umanità della persona, alle relazioni concrete, a quei valori non calcolabili che ci fanno uomini”. Ricorda la testimonianza di un relatore, il prof. Ernesto Failla, psichiatra, per un nuovo umanesimo fondato su giustizia e verità e il monito di Giovanni XXIII:”Non basta la tecnologia per fare la civiltà”.
Rino Contos, del Rotaract Club di Cesena, è interessato alla telemedicina, ai laboratori di analisi e di telediagnostica. Sa che tutto è nato dal Pentagono per scopi militari, ma che ci può essere un altro uso, umanitario, di questi mezzi e conclude che bisogna “guardare ai meriti e all'onestà”: “ Si può riuscire nella vita, si può avere successo con la correttezza e senza prevaricazioni sugli altri individui che spesso hanno soltanto il torto di essere meno fortunati”.
Giovanna Santoro è laureata in legge ed è impegnata in un master a distanza che le consente di continuare nella pratica legale e di perfezionarsi senza muoversi da casa. Crede sia necessario impegnarsi in “nuovi percorsi formativi” senza fermarsi alle cose scontate. “La mia ricerca alla fine ha dato dei frutti, ho trovato alla fine persone in gamba con cui collaborare per aiutare i giovani che possono avere qualche disagio sociale ed ho trovato un avvocato che ha fatto sì che mi appassionassi, come mai avrei immaginato, alla professione legale”.
Queste sono le osservazioni di tre dei quasi cento partecipanti al RYLA. Il prossimo, a San Marino sarà “La formazione: dalla specializzazione al capitale umano”.
Ha ragione Italo Minguzzi, quel che conta è tenere l'uomo al centro del divenire, al di là dell'avere e dell'essere, e scoprire l'umanità che è in ciascuno di noi da inserire nel lavoro e nella famiglia. Il vero manager è capacità di guida etica.


    Pietro Castagnoli


Tratto da: Corriere Romagna, 26 ottobre 2003