8^ PEDALATA ROTARIANA
Cesena -Sala - Cesenatico

Domenica 22 giugno ore 9.25


Mossiere d'eccezione Achille, Presidente ancora in sella, si è svolta domenica 220giugno la tradizionale pedalata dei rotariani del nostro club, con la irrinunciabile partecipazione degli amici Vanna e Giorgio del Club di Forlì a darle lustro di "internazionalità".
Classico il percorso fra Cesena e Cesenatico, sul tracciato che di anno in anno gli organizzatori si studiano di variare e movimentare, sostituendo le salite di colli troppo lontani con tutti i cavalcavia reperibili, dalla sommità dei quali offrire panoramiche visioni delle circostanti campagne, rigogliose di opulente ville rurali e di nuovissime attrezzaie in procinto di inventarlo.

La giornata è stata caldissima, degna delle tappe del "midi" degli antichi Tours de France, malo sparuto gruppo dei pedalatori, quest'anno ridotto per defezioni non compensate dalla presenza di alcuni debuttanti, ha affrontato imperterrito il sole e la fatica, trovando graditissimo sollievo soltanto nella sosta di ristoro, a sorpresa a Casa Canotti a Bulgarnò (locale da raccomandare!) ove lo ha condotto l'amico Francesco e l'hanno accolto i suoi famigliari con un buffet di crostate e bevande che sarebbe bastato per la metà dei concorrenti della Nove Colli.
Ripresa la corsa, la vista del mare del culmine dell'ultimo cavalcavia (o voce di colui che primamente conobbe il tremolar della marina) segnalava inequivocabilmente al "gregge" l'approssimarsi della conclusione.
Una foratura della Nadia ha qui dato occasione di attuare il preordinato soccorso in corsa dell'efficientissimo Remo, il quale, con lo spirito del boy scout che costringe riluttanti vecchietti ad attraversare la strada, non le ha consentito di porre anticipatamente termine alla prova e l'ha imperiosamente trascinata al traguardo che era in Piazza Ciceruacchio, dove Baldo e signora in tenuta balneare e senza una stilla di sudore, con eleganti bici da città hanno raggiunto il gruppo dalla loro vicinissima residenza estiva.
Foto e saluti di fine corsa e appuntamento alle tredici per il pranzo, ovvia e felice conclusione della giornata in un'oasi quasi fresca.
L'organizzazione, promossa e guidata dagli amici di Dino (in corsa) e Pier Luigi ("suiveur" quest'anno su una comoda auto, costrettovi dal ruolo ufficiale di assistente del Governatore), è sta, come sempre perfetta.
Unico appunto che si riesce a muoverle, che non ha neanche cercato di mascherare è che gli spettatori, pochi ma entusiasti, dislocati qua e là lungo il percorso per incitare e applaudire i concorrenti, fossero sempre gli stessi, fatti trasferire rapidamente da un punto all'altro.
Come gli aeroplani passati in rassegna dal Duce in ogni aeroporto dell'Italia fascista.